Un nuovo calendario fiscale con invii delle dichiarazioni in futuro (sicuramente per Redditi, allo studio anche il Precompilato e forse già per li 2024) entro il 1° ottobre e nuovi termini anche per i principali versamenti tra maggio e giugno. Mentre, per la prassi amministrativa, le circolari diventano fluide, cioè diramate dopo una procedura di consultazione con i professionisti e i portatori di interessi. Per quanto riguarda il concordato preventivo biennale si tratterà di manifestare una scelta, con ogni probabilità, a luglio. Per poi inviare la dichiarazione con la scelta a ottobre. Si sta valutando se allegare la proposta di concordato con gli Isa (pagelle fiscali) e poi inserire una casella in dichiarazione. Infine, un agosto di sospensione di adempimenti per i contribuenti e i professionisti. Il prossimo decreto legislativo all’esame del consiglio dei ministri sarà, come ha annunciato ieri il viceministro Maurizio Leo al congresso dei commercialisti a Torino, quello di attuazione della legge delega sugli adempimenti accanto a quello della riscrittura dello statuto del contribuente o, meglio, del rafforzamento dello statuto del contribuente in una chiave di promozione a legge di rango superiore, ma non ancora costituzionale.
Per Leo dunque: «cambiamo rotta per modificare il calendario e i tempi per le dichiarazioni e per effettuare i pagamenti». L’orientamento in valutazione, mentre si sta chiudendo il decreto legislativo, è quello di prevedere una data di invio al 1° ottobre per Redditi, che potrà poi essere unificato anche con il Precompilato, con l’obbligo per l’Agenzia delle entrate nel 2024 a rendere disponibile i modelli entro aprile (nel 2025 entro marzo).
Per quanto riguarda le circolari e i documenti dell’Agenzia delle entrate, l’obiettivo è di semplificare: «cambiamo le regole, acquisiamo le informazioni in consultazioni e in tempi rapidi entro 30 giorni come indica la norma, tenendo conto dei problemi emersi dai professionisti. La prassi sarà anticipata in consultazione». Leo ha poi ribadito l’intenzione di portare entro fine anno a conclusione il lavoro compilativo dei testi unici in modo da farli entrare in vigore dal primo gennaio 2024. Si passerà poi alla stesura del codice tributario, ambizioso progetto di una suddivisione in due parti: una generale con statuto, accertamento, riscossione, sanzioni e contenzioso; l’altra, invece, affronterà i singoli tributi.
A margine del convegno il vice ministro ha poi parlato della soglia a 50 mila euro per la franchigia di deduzioni e detrazioni da 260 euro: «nel momento in cui abbiamo ridotto le aliquote da quattro a tre, e ovviamente il soggetto che ha oltre i 50 mila ha tratto un vantaggio dalle due aliquote accorpate, abbiamo messo la soglia di 260 per aiutare le fasce medio basse».
Leo ha, infine, voluto ricordare il rapporto con i commercialisti come cinghia di trasmissione tra il fisco e i contribuenti: «Il presidente del consiglio Giorgia Meloni segue con interesse l’attività dei commercialisti, come dico spesse siete la cinghia di trasmissione del rapporto fisco-contribuente». Dunque,«attraverso la delega fiscale e i successivi decreti attuativi, il nostro obiettivo è avviare un nuovo rapporto», che permetterà di passare «dal disordine all’ordine».
Cristina Bartelli, ItaliaOggi