Il problema sono i mariuoli e non le vittime

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(di Tiziano Rapanà) Achtung mariuoli! Sono loro, i malfattori a rovinare la vita del cittadino. Ogni scusa è buona per inquietare anche la più lieta delle giornate. Ma, per alcuni, il problema siamo noi che ci dobbiamo guardare nelle metropolitane, nelle strade, nelle viuzze poco illuminate. E parlo di noi, che nun c’avemo ‘na lira, e dobbiamo salvaguardare quei quattro spicci che abbiamo nel portafoglio. Ma penso anche al pilota Ferrari Carlos Sainz, derubato a Milano settimane fa, da tre malviventi che gli hanno scippato un orologio da 500mila euro. La sua storia è a lieto fine: il pilota recupera l’orologio e tutto si conclude. Ma lo si giudica impietosamente, perché pare non sia il caso di camminare per strada con un oggetto lussuoso al polso. Stesso discorso per l’arcinota questione delle borseggiatrici (sempre a Milano: il problema non è di chi delinque ma di chi riprende gli atti criminosi. Questo è il livello della discussione pubblica, poi non vi stupite del successo di Vannacci con il suo libro di stampo popolare. Perché così siamo davvero in un mondo al contrario. Ma gli intellettuali lanciano l’anatema: “Vade retro!”. Purtroppo lor signori non guardano alla realtà delle cose – e dire che mi paiono abbastanza affezionati alle faccende legate al contingente (parlano di tutto, pure delle bazzecole quotidiane) – e non tengono conto delle sensatezze scaturite dal vivere la vita di tutti i giorni. Non capiscono che il problema sono i ladri e non le vittime. Uno deve avere il diritto di abbigliarsi come gli pare (in metro e altrove). Ma, in questo pazzo mondo comandato dal paradosso, chi è onesto deve guardarsi attorno e costruire un dress code che lo metta al riparo dalle mire dei malintenzionati. La sicurezza non può avere un colore politico, non riduciamo tutto al sudiciume mignottesco dell’ideologia. Dimostriamo di essere intelligenti e per una volta tanto non infiliamoci in caselle di pensiero umilianti, tipo destra/sinistra.

tiziano.rp@gmail.com