Sciopero Stellantis Melfi: sindacati metalmeccanici protestano per il futuro dell’industria

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Presidio organizzato dai sindacati metalmeccanici davanti all’ingresso B dello stabilimento Stellantis di Melfi in occasione dello sciopero provinciale di 8 ore dei lavoratori del polo automotive. “È importante essere qui per ribadire a Stellantis che i patti si rispettano e per dire al Governo che i tavoli sono utili se producono risultati concreti in termini di politiche e investimenti per il settore”, afferma il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo, per il quale “qui a Melfi si gioca il futuro di tutta la nostra regione la cui economia dipende fortemente dalla presenza di questo importante sito industriale. La transizione verso la mobilità elettrica è una sfida che va accompagnata con investimenti concreti su occupazione, filiere, ricerca e sviluppo. Senza questi investimenti l’obiettivo del milione di vetture che il governo si è dato nelle interlocuzioni con Stellantis rischia di essere irrealistico”. Nello stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza) la produzione è ferma dalle 6 in forza dello sciopero di 8 ore per turno proclamato da Fim, Fiom e Uilm. La mobilitazione interessa anche le fabbriche dell’indotto di tutta la provincia , dove – secondo i sindacati l’adesione oscilla tra il 90 e il 100% . Destinatari della protesta il governo, la Regione Basilicata e Stellantis “ per via della situazione di incertezza che si trascina ormai da diverso tempo e non più sostenibile per i lavoratori”. Secondo i rappresentanti sindacali, “gli accordi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali non possono essere oggetto di continui rinvii. Il governo deve fare di più e creare le condizioni per assicurare investimenti capaci di assicurare un futuro occupazionale sicuro e duraturo. L’accordo con Stellantis deve essere definito in tempi rapidi”. Per Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici, “è fondamentale e non più procrastinabile un incontro sul merito circa la realizzazione di un patto con un progetto regionale sull’auto che deve essere in grado di tutelare il lavoro e i lavoratori. Il governo Bardi deve tramutare i proclami in fatti”.