La Commissione europea lancerà nell’immediato “un’indagine sui sussidi cinesi nel settore delle auto elettriche” per reagire ai prezzi “tenuti artificialmente bassi” in un settore che ha un potenziale enorme per l’Europa. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea durante il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato come di consueto ogni anno davanti al Parlamento europeo riunito in plenaria. “L’Europa è aperta alla concorrenza, non per una corsa al ribasso”, ha aggiunto il capo dell’esecutivo europeo assicurando sull’intenzione di “tenere aperti i canali di comunicazione e dialogo con la Cina” e anticipando che al Summit Ue-Cina previsto per fine anno il suo approccio sarà orientato a “limitare i rischi” della dipendenza da Pechino, e non “all’isolamento”. Alla luce della stretta alle esportazioni di materie prime critiche come “gallio e germanio” da parte della Cina, materiali essenziali per la produzione di semiconduttori e pannelli solari, von der Leyen (nella foto) ha insistito sulla necessità di dare seguito alla proposta della Commissione di creare una piattaforma per mobilitare risorse europee fino a 10 miliardi di euro a favore delle imprese europee del settore delle tecnologie strategiche. Per favorire la competitività nell’Unione il prossimo mese Bruxelles proporrà nuove regole per ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione, “per rendere più semplice fare impresa in Europa”, ha detto von der Leyen. Entro la fine dell’anno verrà nominato un inviato speciale per le piccole e medie imprese, che riferirà “sui problemi che incontrano tutti i giorni”. A Mario Draghi, definito dalla presidente come “una delle menti più eccellenti in Europa nell’economia”, sarà chiesto di “preparare una relazione sul futuro della competitività europea”. “Perché l’Europa farà il possibile costi quel che costi per proteggere il suo vantaggio competitivo”, ha detto prendendo in prestito la frase dell’ex numero uno della Banca centrale europea. l Green deal, l’agenda delle politiche per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050, “è nato come un’opportunità per preservare la nostra prosperità in futuro”, “fornisce le giuste regole, gli incentivi e gli investimenti necessari” e la Commissione “continuerà a supprtare l’industria europea in questra transizione” con “una serie di dialoghi a partire da questo mese”, ha aggiunto von der Leyen. E nell’annunciare un nuovo pacchetto legislativo per l’energia eolica che mirerà a eliminare gli oneri amministrativi per le imprese produttrici e per l’installazione degli impianti, la presidente della Commissione ha insistito su un’ambizione chiara riferendosi anche ai settori delle batterie, dei veicoli elettrici e dell’acciaio: “Il futuro della nostra industria delle tecnologie pulite deve essere deve essere realizzato in Europa”. “Lotteremo per una transizione giusta che non lasci nessuno indietro”, ha enfatizzato. Come fatto con le regole per i giganti della rete, gli “standard minimi su un utilizzo sicuro ed etico dell’intelligenza artificiale” servono “per assicurare un approccio globale nei confronti dell’impatto della tecnologia sulle nostre società”, ha continuato von der Leyen. Alle start-up del settore sarà data la possibilità di accedere alla conoscenza dei supercomputer europei per adattare i loro modelli, ha annunciato. “Gli esperti ci stanno avvisando: mitigare il rischio di estinzione che comporta lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è una priorità globale come lo sarebbero le minacce di una guerra nucleare e di una pandemia”, ha sottolineato von der Leyen.