Via libera in Consiglio regionale alla moltiplicazione delle Province in Sardegna (nella foto, il presidente della Regione Christian Solinas). Nel pomeriggio di ieri è passato l’articolo del ddl Collegato alla finanziaria per attuare la riforma degli enti locali varata con la legge 7 del 2001, che porta da 5 a 8 le Province e istituisce la Città metropolitana di Sassari. Il testo modifica la circoscrizione territoriale della Città metropolitana di Cagliari, con 54 comuni aggiunti agli attuali 17; riesuma le soppresse (nel 2016) Province della Gallura Nord-Est Sardegna (il termine Gallura è stato inserito stasera con un emendamento orale del dem Giuseppe Meloni), dell’Ogliastra, del Sulcis-Iglesiente e del Medio Campidano, le quali si aggiungono alle già esistenti Province di Oristano e di Nuoro, quest’ultima interessata anche da una variazione territoriale. Inoltre, vengono soppresse le Province di Sassari e del Sud Sardegna. Si conferma l’attuale circoscrizione territoriale della Provincia di Oristano, con l’elenco dei comuni che ne fanno parte.
La riforma degli enti locali 2021, la seconda in cinque anni, ha resistito a un ricorso del governo poi dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale ed è rimasto lettera morta finora. Ancora una volta le elezioni (di secondo livello) dei consigli provinciali e di quelli delle Città metropolitane sono destinati a slittare: entro il 30 giugno 2024 il presidente dovrà indire le elezioni che si terranno, in un’unica tornata, nei 60 giorni successivi. Dopo che il ddl Collegato entrerà in vigore, la Giunta regionale potrà nominare entro 15 giorni i commissari straordinari delle Province di Nuoro, Oristano, Sassari e Sud Sardegna, oltre ai subcommissari per le zone omogenee delle Province di Nuoro, Sassari e Sud Sardegna. Da quel momento decadranno gli amministratori straordinari e i subcommissari già nominati in base alla legge 18 del 2019. I nuovi commissari, entro 90 giorni dalla nomina, dovranno curare la parte ‘liquidatoria’ per favorire il subentro dei nuovi enti. La norma inoltre, traccia il cronoprogramma per l’inventario di beni, risorse e personale da trasferire e per la nomina dei futuri commissari straordinari delle quattro nuove Province e della Città metropolitana di Sassari, destinati a restare in carica fino alle elezioni.
Saranno confermati per la gestione ordinaria degli enti affidati quelli nominati in precedenza, incluso il sindaco metropolitana di Cagliari. Quelli delle soppresse Province del Sud Sardegna e di Sassari resteranno in carica per la gestione ordinaria e le attività di liquidazione, fino a conclusione delle attività.
È passato, inoltre, un emendamento di Roberto Deriu (Pd) sulle unioni di Comuni e sulle comunità montane, per precisare che, nelle more di un’organica riforma in materia, questi enti sono costituiti, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del ddl Collegato, tra comuni appartenenti alla stessa
Provincia o Città Metropolitana.
Via libera anche a un emendamento della maggioranza, primo firmatario Antonello Peru (centristi), proposto per contrastare il disequilibrio territoriale ai danni dell’area metropolitana sassarese. Il testo prevede che, finché i nuovi enti intermedi, in particolare la nuova Città metropolitana di Sassari, non saranno operativi, gli adempimenti della programmazione territoriale restino in capo ai soggetti attuatori già individuati negli accordi di programma. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Ddl collegato, inoltre, la Giunta predisporrà un atto di indirizzo e un programma d’interventi, a valere sulle risorse del nuovo ciclo 2021-2027 della programmazione territoriale, regionale, nazionale ed europea, per contrastare e superare il disequilibrio territoriale del Sassarese, causato dai “ritardi intervenuti nell’istituzione della Città metropolitana”.