La notizia dell’abbattimento di OSO18, l’orso bruno noto come il “ninja” dell’isola di Hokkaido, in Giappone, è un evento significativo in quanto chiude una caccia che è durata quattro anni. L’orso “ninja” OSO18 era soprannominato “ninja” a causa della sua abilità nel nascondersi e nell’evitare gli umani e le trappole. Questo lo ha reso un obiettivo molto difficile da catturare. La caccia a OSO18 è iniziata nel 2019 quando ha cominciato ad attaccare allevamenti di mucche. Si stima che abbia depredato circa 66 bovini, causando la morte di molti di essi a causa delle ferite riportate.
In Giappone, gli orsi bruni sono considerati una minaccia per gli agricoltori e i pastori a causa dei danni che possono causare ai raccolti e al bestiame. Nel periodo che va da marzo 2021 a marzo 2022, sono stati abbattuti 1.056 orsi in Hokkaido, il che rappresenta un record da decenni.
La popolazione di orsi bruni sull’isola di Hokkaido è in aumento, con circa 11.700 individui. Sebbene attacchino raramente gli esseri umani, causano problemi significativi per l’agricoltura e l’allevamento.
La caccia a OSO18 ha attirato l’attenzione dei media giapponesi e rappresenta un esempio dei conflitti tra la conservazione della fauna selvatica e gli interessi agricoli nelle regioni in cui gli orsi bruni sono presenti in gran numero. La gestione di tali conflitti rimane una sfida per le autorità giapponesi mentre cercano di bilanciare la conservazione della fauna selvatica con le esigenze delle comunità locali.