L’estate 2023 ha portato con sé un caldo record e prezzi più alti, ma nonostante ciò, l’Europa meridionale rimane una meta irresistibile per i viaggiatori. Secondo un’analisi di Allianz Trade, i paesi del Sud come Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Croazia continuano ad essere invitanti, anche se l’inflazione ha fatto lievitare i costi di viaggio, alloggi e cibo. Sorprendentemente, il 41% dei viaggiatori (rispetto al 33% dell’anno precedente) è disposto a spendere oltre 1.500 euro per la vacanza estiva.
L’Europa del Sud risulta ancora competitiva rispetto ad altre mete esotiche e lontane, come i Caraibi o gli Stati Uniti, dove i costi di trasferimento possono essere proibitivi. Le destinazioni premium come Belize, Maldive, Mauritius, Seychelles e Sri Lanka sono altrettanto costose. Ad esempio, le Bermuda sono la vacanza più dispendiosa tra le mete globali, con costi triplicati rispetto all’Europa meridionale.
Se confrontiamo i dati di questa estate con il 2019 pre-pandemia, notiamo un incoraggiante recupero nel settore turistico. Il parametro dei ricavi per passeggero-chilometro (RPK) è al 92% nel primo trimestre dell’anno, mentre le vendite di biglietti aerei da maggio a settembre hanno già raggiunto il 91% del livello pre-Covid. Il turismo è un pilastro importante per i paesi del Sud Europa, rappresentando una quota significativa del valore aggiunto lordo, ma ciò comporta anche una maggiore dipendenza dai turisti stranieri, rendendo necessario un investimento nel turismo sostenibile e infrastrutture di qualità.
In Italia, il turismo gioca un ruolo cruciale per la crescita economica, con oltre due milioni di persone impiegate direttamente nel settore. Nonostante l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse, la solidità della domanda turistica sostiene le esportazioni di servizi e contribuisce a mantenere l’economia in crescita.
Sebbene i prezzi degli alloggi siano aumentati significativamente, il tasso di occupazione negli hotel continua a crescere. Viaggiatori intraprendenti non si lasciano scoraggiare, dimostrando un interesse costante per l’Europa meridionale. Si prevede un aumento del 20% nei viaggi all’interno dell’Europa quest’anno, con circa 515 milioni di arrivi, rappresentando l’89% dei livelli pre-pandemia del 2019, e un ulteriore aumento del 14% nel 2024.