Secondo quanto riportato da La Repubblica, la holding finanziaria Delfin, di proprietà della famiglia Del Vecchio, ha ottenuto l’autorizzazione dall’Ivass (l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni) a incrementare la propria partecipazione nel capitale di Generali, la principale compagnia assicurativa italiana, oltre il 10% fino al 20%. Questa decisione potrebbe riaprire la contesa per il controllo dell’azienda triestina. La richiesta di aumento della partecipazione era stata presentata senza particolari annunci lo scorso 17 aprile, poiché Delfin aveva involontariamente superato la soglia del 10% a causa del riacquisto di azioni proprie da parte di Generali.
L’autorizzazione concessa a Delfin offre l’opportunità di una possibile rinegoziazione degli equilibri azionari e potrebbe influenzare le battaglie finanziarie che da tempo coinvolgono il panorama aziendale di Mediobanca e Generali. Nel 2022, una coalizione di azionisti, guidata da Leonardo Del Vecchio e sostenuta da Mediobanca, si era opposta alla lista promossa dal consiglio di amministrazione di Generali. Nonostante la coalizione di opposizione avesse raccolto circa il 30% del capitale, la lista del consiglio aveva ottenuto il sostegno della maggioranza degli investitori di mercato, raggiungendo oltre il 40% dei voti e confermando Philippe Donnet come amministratore delegato per altri tre anni.
Tuttavia, con l’approvazione dell’aumento della partecipazione di Delfin, le dinamiche potrebbero cambiare. Se la holding riuscisse ad incrementare la sua quota fino al 20% nel prossimo futuro, ciò potrebbe influenzare la futura distribuzione del potere e dei voti in seno all’assemblea di Generali. È importante notare che il rinnovo dei vertici di Mediobanca, programmato per ottobre, costituirà un’ulteriore prova che potrebbe fornire indicazioni sulle dinamiche future. Dato che Piazzetta Cuccia possiede il 13% di Generali, controllare Mediobanca sarebbe di grande importanza strategica. Leonardo Del Vecchio sembra aver compreso l’importanza di questa situazione. In quanto azionista storico di Generali, nel 2019 ha iniziato ad acquistare azioni di Mediobanca, soprattutto dopo che Unicredit, un altro azionista storico, si è ritirato, lasciando la banca d’affari in una posizione di incertezza.