Aelis Farma, una società biofarmaceutica francese focalizzata sullo sviluppo e sulla sperimentazione clinica di trattamenti per le malattie del cervello, ha annunciato a pubblicazione su ‘Nature Medicine’ di una serie di studi che descrivono una nuova classe farmacologica, gli inibitori specifici del segnale del recettore dei cannabinoidi 1 (CB1-SSi), e il suo primo farmaco candidato, AEF0117, per il trattamento del disturbo da uso di cannabis (Cud). La ricerca, condotta da Aelis Farma, da sempre focalizzata sullo sviluppo di trattamenti per le malattie cerebrali, descrive una nuova classe farmacologica, gli inibitori specifici del segnale del recettore dei cannabinoidi (CB1-SSi), e il suo primo candidato farmaco, AEF0117, per il trattamento del disturbo da uso di cannabis. Il disturbo da uso di cannabis colpisce oltre 14 milioni di persone negli Stati Uniti. Nonostante l’urgenza, non esistono farmaci approvati dalla Food and Drug Administration, per il trattamento del disturbo da uso di cannabis; le cure comportamentali hanno mostrato un margine di beneficio limitato. Lo uno studio clinico di fase 2, condotto su volontari con disturbo da uso di cannabis ai quali è stato somministrato il farmaco AEF0117, ha prodotto riduzioni statisticamente significative degli effetti indotti dalla cannabis fumata. AEF0117 è il primo composto che inibisce selettivamente la via di segnalazione del recettore CB1 responsabile degli effetti di dipendenza della cannabis, senza interferire con le funzioni fisiologiche e comportamentali fondamentali del recettore. Questo approccio innovativo si differenzia dai precedenti antagonisti del recettore CB1 che, a causa del loro ampio blocco di tutta l’attività del recettore CB1, causavano effetti indesiderati avversi significativi che ne impedivano l’uso clinico. AEF0117 si basa su un meccanismo naturale del cervello che combatte l’iperattività dei recettori CB1. Questo meccanismo è stato scoperto dal gruppo di ricerca di Aelis Farma, Pier Vincenzo Piazza, quando dirigeva il Neurocentre Magendie dell’Istituto Nazionale della Salute e della Ricerca Medica (Inserm) di Bordeaux. “Questo meccanismo d’azione unico consente ai recettori CB1-SSi di inibire solo i segnali cellulari coinvolti nel disturbo da uso di cannabis, senza interrompere l’attività fisiologica del recettore – ha spiegato Piazza – e classi CB1-SSi e AEF0117 rappresentano una svolta nella farmacologia del CB1”. “Nessun altro farmaco ha dimostrato di ridurre in modo sicuro gli effetti diretti della cannabis fumata nei fumatori abituali”, ha dichiarato Margaret Haney, supervisore degli studi di fase 1 e ricercatore principale dello studio di prova di concetto 2, e professore di neurobiologia nel Dipartimento di Psichiatria del Columbia University Irving Medical Center, dove è direttore del Cannabis Research Laboratory e co-direttore del Substance Use Research Center. “Questi nuovi risultati suggeriscono chiaramente che AEF0117 può essere un approccio efficace per i pazienti che cercano un trattamento per la Cud”, ha sottolineato Haney.