Napoli, arriva la mostra che racconta la cultura gastronomica partenopea

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Dalla pizza al babà, dal caffè alla pastiera, passando per la sfogliatella e la parmigiana. I simboli della cultura culinaria partenopea saranno i protagonisti di ‘Vedi Napoli e poi mangia’, la rassegna organizzata dal Comune di Napoli fino al 7 maggio. L’iniziativa nasce con l’intento di far conoscere l’identità di Napoli partendo dal suo patrimonio alimentare, legando il cibo alla storia e alla cultura della città, ma anche alle curiosità e agli aneddoti. Per questo la supervisione è stata affidata all’antropologo Marino Niola, nella foto, profondo conoscitore di Napoli. La rassegna si snoderà tra racconti, approfondimenti, show cooking, degustazioni e musica. Coordinatore della parte food è lo chef Giuseppe Daddio (Scuola Dolce&Salato), mentre il coordinatore della parte musicale è il maestro Enzo Amato (Orchestra Santa Chiara). Gli appuntamenti saranno realizzati in alcune location del centro cittadino, come il monastero di Santa Maria in Gerusalemme, detto anche l’Atrio delle Trentatré, la Domus Ars, l’hotel Real Orto botanico, ma anche la parrocchia di San Giovanni Battista a Napoli Est e le Terme di Agnano nella parte occidentale. In questo modo si realizzerà un mix perfetto tra arte, cultura, tradizione e degustazioni di piatti tipici. “Il cibo rappresenta uno dei grandi patrimoni immateriali di Napoli e della nostra regione – dice il sindaco, Gaetano Manfredi – immaginare Napoli senza il suo cibo significa non mettere sapore nella nostra città. Questa iniziativa è un progetto culturale che lega luoghi molto belli con piatti tipici e con l’interpretazione culturale e antropologica del patrimonio culturale che è dietro il cibo”. L’assessore al Turismo, Teresa Armato, spiega che il format prevede “per ogni appuntamento il racconto della pietanza, l’approfondimento con chef ed esperti e poi degustazioni e musica. Le ricette hanno un loro passato legato anche ad aneddoti e abitudini – aggiunge – e sono frutto delle contaminazioni di popoli arrivati in città nei secoli”. La parte musicale della rassegna è realizzata in collaborazione con il progetto ‘Napoli Città della musica’.