Inaugurata giorni fa, presso l’ex Pastificio Tomadini a Pordenone, l’area rigenerata per il progetto “Ragazzi e ragazze insieme per una comunità più verde e inclusiva!” dove sono stati realizzati: un’area fitness, composta da 2 attrezzi ginnici fitness inclusivi; un’area ricreativa, composta da 2 gazebo in alluminio verniciato con copertura in plastica 100 % riciclabile; un cartello informativo riguardo il progetto in plastica 100% riciclata. Il progetto è realizzato dalla Fondazione Fenice in collaborazione con Fondazione CESVI e sostenuto da Intesa Sanpaolo, nella foto l’a. d. Carlo Messina, attraverso il Programma Formula.
Dopo Vittorio Veneto e Venezia Mestre, si inaugura il terzo dei quattro parchi resi più verdi e sostenibili attraverso la partecipazione attiva dei giovani nelle province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia (Treviso, Venezia, Trieste e Pordenone) alla presenza di Andrea Grigoletto, Direttore tecnico di Fondazione Fenice, Alessandra Cuccia, Direttore di Area di Intesa Sanpaolo, Alessia Sacchetti, Project Manager di Fondazione CESVI, Cristina Amirante, Assessore all’urbanistica del Comune di Pordenone, Alessandro Ciriani, Sindaco del Comune di Pordenone, Alberto Parigi, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Pordenone, Piero Della Putta, responsabile Informagiovani Comune di Pordenone, Sabrina Garlatti, docente referente del Liceo Leopardi-Majorana e Flavia Bozzon, responsabile dell’Associazione Terraè – Officina della Sostenibilità.
A Pordenone, l’area rigenerata è stata co-progettata da CESVI e Fondazione Fenice insieme agli studenti e alle studentesse dalla classe 3°Ac del Liceo Classico Leopardi Majorana di Pordenone, al Comune di Pordenone e all’Informagiovani del Comune di Pordenone, all’Associazione Terraè-Officina della Sostenibilità e il gruppo Scout CNGEI parrocchia del Sacro Cuore di Pordenone.
Il progetto “Ragazzi e ragazze insieme per una comunità più verde e inclusiva!” prevede il coinvolgimento dei giovani dei quattro territori sui temi globali quali la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico, attraverso un percorso di formazione basato sul tema dello sviluppo di comunità sostenibili in ambienti urbani e focalizzato sulla metodologia della co-progettazione territoriale partecipata, secondo l’obiettivo n.11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Ai giovani vengono forniti strumenti teorici e pratici per interrogarsi in modo critico sui problemi ambientali nella propria comunità di riferimento e proporre idee concrete per ridurre l’impatto ambientale, in modo da favorire una positiva riqualificazione urbana insieme alle istituzioni locali e al resto della cittadinanza. Il percorso di partecipazione prevede 5 fasi chiave: formazione sulla partecipazione e sulla sostenibilità ambientale; analisi dei bisogni del territorio con il coinvolgimento della comunità e delle istituzioni locali; apprendimento delle tecniche di crowdfunding; progettazione delle idee di cambiamento e rigenerazione locale; e infine la realizzazione delle proposte presentate.
Le tre aree identificate per le opere di riqualifica ambientale, oltre all’ex Pastificio Tomadini, sono: a Vittorio Veneto il Parco del Castrum già inaugurato lo scorso giugno, a Venezia i Boschi di Mestre già inaugurato lo scorso dicembre, mentre a Trieste l’area del Bosco Farneto sarà inaugurata nel mese di febbraio.
Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2021 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi sono stati raccolti 180.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo.
“Recuperare la piena fruibilità di un parco legato al patrimonio di archeologia industriale dell’edificio Tomadini deve essere un primo passo di consapevolezza da parte della Cittadinanza attiva della città per conseguire una maggiore fruizione di un patrimonio culturale essenziale per l’educazione delle nuove generazioni e il benessere dei cittadini”, ha dichiarato Andrea Grigoletto, Direttore tecnico di Fondazione Fenice.
“Al centro dell’impegno del nostro Gruppo ci sono il benessere della collettività dei territori, la solidarietà, l’inclusione e la sostenibilità ambientale – sottolinea Alessandra Cuccia, direttore area retail Intesa Sanpaolo –. Siamo orgogliosi di aver reso possibile la riqualificazione di quest’area avvenuta anche grazie al coinvolgimento e alla sensibilizzazione dei giovani di Pordenone. Il programma Formula, in collaborazione con Fondazione CESVI e altre importanti realtà locali, rende possibile una risposta concreta e solidale alle esigenze dei vari territori, come testimonia questa preziosa iniziativa che offrirà alla collettività una nuova zona di aggregazione sostenibile e inclusiva.”
“Quest’importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG. Il progetto “Ragazzi e ragazze insieme per una comunità più verde e inclusiva!” è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi”, sottolinea Roberto Vignola, Vice Direttore generale di Fondazione CESVI
“Il mio ringraziamento va ad Intesa Sanpaolo ed ai partner CESVI e Fondazione Fenice per aver coinvolto, attraverso il Programma Formula, gli studenti della classe 3^A (ora 4^A) del liceo classico Leopardi-Majorana e la professoressa Sabrina Garlatti e la Dirigente Scolastica prof.ssa Rossana Viola, l’associazione Terraè, l’Informagiovani e il Gruppo Scout della parrocchia del Sacro Cuore nella riappropriazione di un angolo nascosto, eppur così centrale e pulsante di storia, della nostra città. La progettazione partecipata ha infatti interessato l’area dove un tempo sorgeva il pastificio Tomadini, una degli opifici che hanno contribuito a costruire il tessuto economico e sociale di Pordenone. E, su questa porzione di città, per i nostri ragazzi si è concretizzata l’occasione per conoscere in prima persona il territorio e per prendersene cura, in modo diretto, attraverso una progettualità, ripensandolo in base alle proprie esigenze. Per il Comune di Pordenone questo processo partecipato ha restituito un lavoro prezioso, perché ha permesso di intercettare le aspettative di chi vive la città, in particolare delle nuove generazioni, con l’obiettivo di orientare i futuri progetti che coinvolgeranno l’area dell’ex pastificio Tomadini”, ha dichiarato Cristina Amirante, Assessore all’urbanistica del Comune di Pordenone.
“Come emanazione delle Politiche giovanili del Comune di Pordenone, l’Informagiovani ha aderito con entusiasmo al progetto svolgendo il suo naturale ruolo di coordinamento tra la Fondazione CESVI, l’Ente, il gruppo informali di giovani, gli esperti che hanno collaborato alla formazione e gli allievi, i docenti e la dirigente del Liceo Leopardi – Majorana”, ha dichiarato Piero della Putta, Responsabile dell’Informagiovani del Comune di Pordenone.
“A nome dell’I.I.S. Leopardi – Majorana ringrazio il Comune di Pordenone, Intesa Sanpaolo, CESVI, Fondazione Fenice onlus, il gruppo scout Parrocchia del Sacro Cuore e lo storico Enzo Pagura che, grazie a questo percorso partecipato di coprogettazione e riqualifica ambientale, hanno aiutato a riportare i giovani e la comunità locale in una splendida zona che appartiene alla storia della città di Pordenone che per anni è stato complicato valorizzare”, ha aggiunto il Dirigente Scolastico, Rossana Viola.
“A nome dell’associazione Terraè – Officina della sostenibilità desidero complimentarmi con i ragazzi che hanno partecipato al progetto per la vivacità delle idee, la capacità innovativa e l’abilità dimostrata nel tradurre i suggerimenti e le indicazioni. In poche ore hanno elaborato gli spunti di riflessione arrivati dagli adulti (assessore, esperti ed associazioni) e li hanno convertiti in progetto concreto. Auguriamo loro che la creatività dimostrata possa accompagnarli per molto tempo e possa trovare spazio di applicazione nella loro futura vita lavorativa e personale”, ha sottolineato Linda Rossetto, Presidente dell’Associazione Terraè – Officina della Sostenibilità.
“Il nostro gruppo scout crede fortemente nella necessità di creare delle occasioni che diano ai giovani la possibilità di far sentire le proprie necessità, ma anche di far emergere liberamente la propria creatività. Riuscire a pensare le città che abitiamo anche in questa prospettiva è una sfida che non va ignorata; salutiamo pertanto con gioia le iniziative come quella del progetto che, attraverso la coprogettazione, permettono di coinvolgere i giovani nella riqualificazione ambientale di spazi urbani finora dimenticati come quello dell’ex pastificio Tomadini”, ha concluso Elia Martini, Referente Gruppo Scout Parrocchia del Sacro Cuore di Pordenone.