Un importante studio clinico è stato pubblicato sulla rivista Internazionale “Journal of Clinical Medicine” dal titolo “Sexual and Reproductive Outcomes in Obese Fertile Men with Functional Hypogonadism after Treatment with Liraglutide: Preliminary Results” che dimostra per la prima volta come un farmaco impiegato per la cura dell’obesità (Liraglutide 3.0 mg) si rivela efficace nel migliorare la qualità spermatica e la funzione erettile negli uomini obesi. La ricerca è stata condotta dai ricercatori Sandro La Vignera, Rosita A. Condorelli, Aldo E. Calogero e Rossella Cannarella del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Catania e Antonio D’Aversa del Dipartimento di Medicina clinica e sperimental dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
“Liraglutide è una molecola appartenente alla famiglia dei “GLP-1 analoghi” – spiegano i ricercatori -. Il GLP-1 (glucagon-like peptide 1) è un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da parte del pancreas. Evidenze preliminari in vitro avevano suggerito il ruolo potenziale di questa molecola sulla funzione testicolare, legata alla presenza di specifici recettori”.
Questo studio ha evidenziato, su pazienti reali, l’efficacia della terapia nell’ottenere contemporaneamente tre effetti: aumento dei livelli circolanti dì testosterone, aumento della conta spermatica, miglioramento del grado di erezione. “Lo studio oltre i risultati di efficacia della molecola su parametri non tradizionali per un farmaco anti obesità, pone in risalto due aspetti di grande novità – spiega il professor Sandro La Vignera dell’ateneo catanese e prima firma dell’articolo – il primo riguardante l’importante ruolo della funzione epatica (il fegato) nel favorire l’insorgenza del quadro endocrino di ipogonadismo maschile nell’obeso (attraverso la ridotta produzione di una proteina di trasporto per gli ormoni sessuali, denominata Shbg). Il secondo, fornisce per la prima volta la definizione clinica di ipogonadismo metabolico, che riguarda circa il 60% degli uomini adulti obesi”.