È stata presentata, in un incontro ospitato da VicenzaOro, la terza edizione dell’inchiesta congiunturale realizzata dal Club degli Orafi, in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. del gruppo Carlo Messina). I risultati dell’inchiesta permettono di integrare e completare le statistiche ufficiali del settore con una visione aggiornata e originale offerta dagli operatori.
L’inchiesta è stata realizzata a dicembre 2022 e ha interessato oltre 40 imprese attive nel comparto produttivo e distributivo. Le statistiche e le rilevazioni confermano la buona tenuta del settore: rispetto all’ultima edizione i rispondenti di tutte le classi dimensionali hanno rivisto al rialzo la view sul 2022 con circa il 70% dei partecipanti che si attende un aumento del fatturato. A supportare questa visione anche le statistiche ISTAT ufficiali che indicano una variazione dell’indice di fatturato nel periodo gennaio-ottobre del +25%, meglio dei settori della filiera della moda e del manifatturiero. Anche dal punto di vista della produzione industriale il settore conferma una buona tenuta dell’operatività con una crescita tendenziale nel periodo gennaio-novembre sia rispetto al 2021 (+15%), sia nel confronto con il 2019 (+28%).
Si conferma centrale la capacità del comparto di competere anche nel contesto internazionale con una forte spinta delle esportazioni: nei primi nove mesi del 2022 le vendite all’estero di gioielli in oro sono cresciute del 30% in valore e dell’11% in quantità; anche nel confronto con il pre-Covid il settore mostra il pieno recupero dei livelli, con una crescita del 40% in valore e del 16% in quantità. Il settore orafo italiano è riuscito a consolidare il proprio posizionamento nei principali sbocchi commerciali e in particolare ha guadagnato posizioni negli Stati Uniti dove ha raggiunto una quota di mercato del 12,7% a novembre 2022.
Per il 2023 l’indagine evidenzia attese di rallentamento e di maggior prudenza generalizzate tra le diverse classi dimensionali; per le imprese di maggiori dimensioni resta però un sentiment a maggioranza positivo sia per il mercato interno (56% dei rispondenti), sia per il mercato estero (61%). In termini di prospettive, le attese degli operatori si concentrano sulle opportunità derivanti da una risoluzione del conflitto e dalla ripresa dei flussi turistici internazionali che è stata indicata soprattutto dai rispondenti di micro-piccole dimensioni con una percentuale del 60%; per le imprese più grandi la prima opportunità è rappresentata invece dalle operazioni di acquisizione e crescita dimensionale (44%) a dimostrazione di un’elevata sensibilità alle opportunità di rafforzamento che il mercato può offrire. Le sfide competitive sono concentrate soprattutto nel confronto con gli altri operatori nazionali o europei, mentre le difficoltà maggiori sono rappresentate dal problema di reperire manodopera, indicato da un rispondente su due (si sale all’87% dei casi per le imprese specializzate nella produzione) e che, per effetto di un progressivo ridimensionamento delle problematiche legate alla gestione delle materie prime e degli approvvigionamenti si colloca al primo posto; rispetto alla rilevazione effettuata a inizio anno la percentuale che ha indicato difficoltà a reperire manodopera è passata dal 27% al 51%.
Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia “L’analisi dei dati relativi al 2022 mostra come l’andamento positivo registrato nei mesi scorsi non fosse temporaneo e in risposta al calo del 2020, quanto piuttosto un segnale di straordinaria crescita strutturale del settore orafo italiano. Le aziende sono riuscite ad affrontare in modo diretto la gran parte delle criticità che nei mesi scorsi destavano maggiore preoccupazione, quali la situazione geopolitica, gli incrementi dei costi energetici e le difficoltà legate alle materie prime. La fine delle restrizioni agli spostamenti con la conseguente ripresa delle Fiere e del turismo hanno dato ulteriore slancio sia in termini di ulteriore rafforzamento dell’export, sia per quanto riguarda la ripresa del retail. Permane, rafforzandosi, il tema ormai indifferibile del reperimento delle risorse umane, diventato prioritario per la quasi totalità delle imprese, soprattutto di quelle di grandi dimensioni.”
Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo “Il settore orafo italiano ha confermato anche nel 2022 un’elevata competitività maturata soprattutto nei mercati internazionali con una crescita dell’export del 30% in valore e dell’11% in quantità, con un pieno superamento dei valori pre-crisi. Spicca in particolare il contributo del mercato statunitense, sostenuto anche dal cambio favorevole, tornato al primo posto tra le destinazioni dell’oreficeria italiana che ha progressivamente rafforzato il proprio posizionamento tanto da rappresentare a novembre 2022 il 12,5% del totale importazioni americane. Complessivamente, il settore ha dato prova nell’ultimo biennio di grande capacità di resilienza e di competitività, frutto di un lungo percorso di selezione e riqualificazione dell’offerta che ha portato l’Italia a diventare il principale hub produttivo per la gioielleria di alta gamma.
Sarà fondamentale, dato anche il contesto più incerto che si prospetta, continuare nel percorso di rafforzamento dell’offerta grazie a investimenti volti all’efficientamento dei processi produttivi e al sostegno del saper fare necessario allo sviluppo del settore.”