Dopo un 2019 che aveva fatto registrare 579mila arrivi (+7,6% sul 2018) e 2 milioni e 474mila presenze (+6,4% sul 2018), dal marzo 2020 i comprensori montani e appenninici si sono fermati per un anno e mezzo a causa dell’emergenza pandemica. Numeri poi parzialmente compensati dal buon andamento delle stagioni estive che hanno positivamente risentito della voglia di contatto con la natura, ricerca di relax e di distanziamento da parte dei turisti.
E’ quanto rileva la Regione Emilia Romagna, citando dati Trademark.
I dati del periodo maggio-settembre 2022 hanno confermato, infatti, una ripresa significativa con un movimento turistico estivo che ha registrato 494mila arrivi e 1,8 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente del +34,6% e del +17% rispetto al 2019, ultima stagione pre-Covid. L’assoluta mancanza di precipitazioni nevose e le temperature elevate tra fine 2022 e inizio 2023 hanno imposto un brusco stop negli arrivi e nelle presenze, in un periodo, quello delle feste natalizie, che rappresenta da solo circa il 40-45% del fatturato turistico invernale complessivo per il comparto montano con un impatto che potrà essere puntualmente valutato solo alla fine del primo trimestre 2023.