Il 6 gennaio, venerdì, a mezzogiorno, all’hotel Principe di Savoia di Milano, torna, dopo tre anni di Covid, la Befana del Clochard: 200 senzatetto pranzeranno nell’albergo più lussuoso di Milano, serviti da personaggi istituzionali e da testimonial dei City Angels.
L’evento con la consueta adesione di Ezio Indiani, il direttore generale del Principe di Savoia, ha la collaborazione dello chef del grand hôtel, Fabrizio Cadei, che è stato affiancato da Christian Garcia, chef del Principe Alberto di Monaco.
Settanta, tra i volontari stabili dei City Angels e i personaggi famosi, porteranno ai tavoli dei meno fortunati un menu di risotto con zafferano e primizie dell’orto della Casa Reale del Principato di Monaco, tortino con verdure alla provenzale sfoglia e fonduta di scalogno, panettone tradizionale e pandoro con salsa alla vaniglia, caffè e torroncini natalizi. Saranno presenti, in veste di camerieri, i tre principali candidati a presidente della Regione Lombardia: Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti. Serviranno i clochard, tra gli altri, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara; la senatrice Mariastella Gelmini; gli onorevoli Paolo Grimoldi, Andrea Mascaretti, Stefano Maullu, Lia Quartapelle e Silvia Roggiani; gli assessori regionali Stefano Bolognini, Lara Magoni ed Alan Rizzi; gli assessori comunali Gaia Romani e Martina Riva; l’ex viceministro Stefano Buffagni. Tra i testimonial dei City Angels faranno da camerieri: l”Amica degli Animali” Maura Anastasia, Enrico Beruschi, Alberto Camerini, Stefano Chiodaroli, Maurizio Colombi, Beppe Convertini, Marco Ferradini, Nino Formicola, Leonardo Manera, Edoardo Raspelli, Rosmy, Andrée Ruth Shammah, Ivana Spagna e il rugbista della Nazionale italiana Maxime Mbanda. Suonerà la band degli Alta Moda. Nell’occasione verrà allestito, in mezzo al salone da pranzo, in collaborazione con l’Ambasciatore del Belize Nunzio “Pupi” D’Angieri, il “tavolo della pace”: cinque russi e cinque ucraini pranzeranno insieme, seduti allo stesso tavolo, su cui sventoleranno le due bandiere dell’Ucraina e della Russia.