(di Tiziano Rapanà) Non è più il tempo dei due corsari della musica italiana, Gaber e Jannacci, che negli anni cinquanta cazzeggiavano con il leggero desiderio di bere una birra. Di quel brano, pezzo di archeologia che certificava l’alba del rock and roll nostrano, resta la celebrazione fatta dai pubblicitari per la Birra Dreher, in uno spot di qualche lustro fa. I tempi cambiano, ma resta l’amore per una delle bevande più antiche prodotte dall’essere umano. L’amore non è tuttavia più quello canonico di una volta, adesso il consumatore posa il suo sguardo anche sulle birre prodotte dalle aziende agricole. In Friuli Venezia Giulia c’è una grande attenzione sul tema. Tante birre sono sorte in questi anni. Erano 19 nel 2012 e quest’anno sono diventate 37, con un incremento del 95% in 10 anni e con l’impiego di 170 addetti. Piccoli numeri in valore assoluto, ma segno di un settore, quello delle imprese produttrici di birra, che anche in Friuli Venezia Giulia sta crescendo sensibilmente, secondo i dati elaborati dal Centro studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. In zona ci sono vari birrifici interessanti. Tra questi il birrificio Gjulia, che si trova dalle parti di Udine. L’azienda produce due birre molto interessanti: Nord (molto chiara che guarda ad un pubblico anche occasionale) e Sud (più scura, adatta per essere la regina delle cene a base di arrosti o informalità gastronomiche legate a pietanze come l’hot dog). Bevete birre artigianale, curiosate tra le creatività locali. Peraltro, bere birra fa bene. Ecco i benefici: aumenta il colesterolo “buono” ed è poco calorica. E non solo: la birra contiene antiossidanti e la vitamina B12, fondamentale per la formazione del midollo osseo e la produzione dei globuli rossi.