Galbanetto, convince la variante con meno sale

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(di Tiziano Rapanà) Giusto ieri ne ho scritto. In un pezzullo dedicato all’olio, in particolar modo al successo di vendite dell’olio pugliese, ho decantato la bontà nutrizionale del sale. Tutti ne parlano male, eppure: limita l’infiammazione del sistema respiratorio, agevola l’espulsione dei gas intestinali, aiuta la digestione. Dunque, perché demonizzarlo? Che si promuova un uso responsabile del sale. Ben venga Galbani che ha proposto ai suoi consumatori, il nuovo Galbanetto meno sale. Il salamino contiene il 30% in meno rispetto al Galbanetto canonino, arcinoto a chiunque. Il sapore è identico, non c’è un tradimento. Sotto il vestito, per citare un noto film dei Vanzina, c’è l’identico corpo gastronomico. L’immaginario non è stato cambiato. Il gusto rimanda chiaramente al classico già masticato migliaia di volte. E dunque complimenti a Galbani che propone una variante gustosa “fedele alla linea”. Il Galbanetto è un alimento perfetto per un improvviso spuntino pomeridiano, una fetta e via. Si fa voler bene, perché è facilmente digeribile. Viva sempre queste variazioni sul tema che si avvicinano alle esigenze dei consumatori. Tuttavia smettete, amici dell’opinione pubblica, di aborrire il sale.

tiziano.rp@gmail.com