Il Consiglio di Amministrazione di Net Insurance S.p.A., nella foto l’a. d. Andrea Battista, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 30 settembre 2022. Nei primi nove mesi dell’anno i premi lordi contabilizzati del Gruppo Net Insurance ammontano a 136,9 milioni di euro, in aumento del 20,2% rispetto al medesimo dato dell’esercizio precedente. I premi riferiti alla Cessione del Quinto sono pari a 74,5 milioni di euro (+6,3% rispetto al 30 settembre 2021), quelli della Bancassicurazione e dei Broker ammontano a 32,8 milioni di euro (+53,5%) mentre quelli registrati nel comparto Agro sono pari a 29,6 milioni di euro (in incremento del 32%). Il canale della Bancassicurazione traina in maniera rilevante la crescita tanto nei Rami Danni quanto nella Protezione Vita rispetto al terzo trimestre 2021. Nel comparto Danni i premi risultano pari a 69,9 milioni di euro (+20%). In particolare, per la Cessione del Quinto, allocata al ramo Credito, si registra una stabilità della raccolta rispetto ai primi nove mesi del 2021, mentre si evidenzia un’importante crescita double digit su gli altri rami danni. Nel Ramo Vita, i premi si sono attestati a 67 milioni di euro (+20,4%); per il 75% riferibile alla Cessione del Quinto e per il restante a “coperture temporanee caso morte” sottostanti ai prodotti distribuiti dal canale della bancassicurazione e dei broker. I dati sul “fatturato”, pertanto, si presentano compiutamente in linea con i target di fine 2022. L’utile di periodo prima delle imposte ammonta a 14,2 milioni di euro (contro i circa 9,5 milioni di euro del 30 settembre 2021). L’utile netto normalizzato è di 11,1 milioni di euro (9,6 milioni di euro al terzo trimestre del 2021), a fronte dei 13,6 milioni previsti dal Piano per l’intero esercizio 2022. L’utile netto di periodo del Gruppo si attesta infine a 10,5 milioni di euro (al terzo trimestre dell’esercizio 2021 ammontava a 8,6 milioni di euro). L’incidenza fiscale è quindi pari al 26,3% dell’utile di periodo ante imposte; al terzo trimestre dell’anno precedente l’aliquota fiscale era poco sopra il 9% perché influenzata dall’iscrizione di imposte differite relative al processo di rivalutazione del marchio. Nel periodo in esame il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 79 milioni di euro, in decremento dell’11% rispetto al 31 dicembre 2021 (il patrimonio ammontava a 88,8 milioni di euro). In termini di solvibilità, il Gruppo esprime al 30 settembre un livello di Solvency II Ratio pari al 166,4% (al terzo trimestre del 2021 risultava pari a 177,5%), per effetto delle tensioni sui mercati. L’indicatore di solvibilità, tenuto conto della forte volatilità finanziaria registrata ha mostrato la propria resilienza ed è da ritenersi particolarmente positivo.