“Sicuramente chiediamo al Governo che si metta mano subito a un provvedimento che vada a calmierare ciò che la guerra al Covid ci ha lasciato come eredità. Sto pensando al caro bollette e alla congiuntura negativa che c’è. E dall’altro ovviamente diventare territorio di riferimento: non siamo più periferia dell’impero, abbiamo un governo che condivide la nostra stessa sfida di colorazione politica e di visione, e penso che sul fronte infrastrutture, ambientale, sociale, sanitario e molto altro ancora abbiamo molto da dire visto e considerato che a dispetto di quel che dice qualcuno questi sono territori che non è vero che hanno avuto più di altri”. Lo ha detto Luca Zaia, nella foto, presidente del Veneto, a Pordenone, a un meeting della Cisl di Veneto e Friuli Venezia Giulia. “Senza far polemica, è pur vero che il centrodestra non governava l’Italia dal 12 novembre 2011. Questo comunque – ha precisato – fa capire che tutto quello di buono e di cattivo che è accaduto nei nostri territori non è merito o demerito del centrodestra. Dall’altro lato c’è da dire che oggi bisogna essere coesi, evitare lo scontro sociale e andare nella direzione di pensare che comunque dobbiamo avere un obiettivo comune, ovvero venire fuori da questa crisi”.
Zaia ha poi aggiunto che per il Veneto sono sul tavolo molte partite importanti: “C’è il tema della portualità che condividiamo anche con il Friuli Venezia Giulia, c’è il grande tema delle infrastrutture strategiche in un territorio come quello del Veneto che ha 600 mila partite Iva ed è la seconda regione in Italia per Pil con 180 miliardi di euro”.