
C’è il guantaio del Rione Sanità di Napoli che vende le sue creazioni nella Fifth Avenue di New York, c’è il distretto della seta nel Comasco, ci sono le ciabatte ‘furlane’ di Lis Furlanis a Gonars (Udine) realizzate a mano come nell’Ottocento. E ancora, ci sono i tradizionali merletti creati dalli abili ricamatrici sull’isola di Burano, c’è Borsalino, il laboratorio di cappelli entrato nella storia, amato da Bogart, Bergman e Mastroianni. Grandi stilisti come Armani e Dolce & Gabbana e piccoli laboratori artigianali. E’ ricco di “cento porte da aprire” il programma della sesta edizione di ApritiModa, l’iniziativa ideata dalla giornalista Cinzia Sasso, che organizza in tutta Italia visite gratuite in atelier di brand famosi nel mondo e nei laboratori dell’eccellenza artigianale italiana per scoprire il “dietro le quinte” della moda. Sabato 22 e domenica 23 ottobre 2022 torna ApritiModa, prenotandosi prima sul sito www.apritimoda.it, si può scegliere la propria visita, guidata e gratuita tra 100 alternative. ApritiModa è l’occasione per svelare i segreti di un comparto che è testimonial delle qualità italiane ma anche un pilastro della nostra economia, e secondo settore industriale d’Italia come spiegano i dati di Camera Nazionale della Moda: un fatturato di 82 miliardi di euro nel 2021. “Il 70% del lusso mondiale è prodotto in Italia – è intervenuto il presidente della Cnmi Carlo Capasa (nella foto) -. E questo perché siamo gli unici al mondo ad avere una filiera verticale complessiva, oltre ai cinesi, ma loro realizzano un prodotto più ‘standard’. “Ero innamorata dell’Italia e delle cose che si realizzano qui. E ho pensato che tutti dovessero poter vedere e ‘toccare con le mani’ il mondo della moda. Così andai a parlare con il presidente Capasa e mi disse ‘bellissima idea, provaci tu'”. E così è andata. Il primo anno avevamo coinvolto 15 aziende e sono venute 15 mila persone. Non ci siamo fermati più”. Far conoscere l’immenso patrimonio di saperi del made in Italy ha anche un’altra valenza, valorizzare alcuni mestieri che stanno scomparendo, che stanno dietro le quinte di questo settore, in modo da renderli più attrattivi per i giovani.