(di Tiziano Rapanà) Sostenibilità è il nome magico di questa nuova era sociale ed economica. Ma è magia bianca o nera? E chi può dirlo. Tra le lettere si può nascondere un’insidia che cela la password per accedere al tempio maledetto della fuffa. Il nulla di fatto, la bagattella servita in un pregiato piatto di porcellana, è lì dietro l’angolo. Epperò non si può tenere conto dell’impegno tangibile delle aziende per un uso responsabile delle risorse. Ad esempio la mitica azienda Sammontana ha voluto utilizzare carta certificata FSC per il suo prodotto più noto ed amato, il celeberrimo Barattolino. Ossia: il gelato che è stato ed è felice corredo dei surgelatori delle famiglie italiane. Questo cambiamento, parte di un cominciamento nuovo o di un’evoluzione che dir si voglia, probabilmente inevitabile, accantona definitivamente la plastica (forse, a mio parere, fin troppo vituperata). L’alternativa è valida e permette una reale riduzione delle emissioni di CO2. Sammontana vuole cosi far fede al desiderio Forest Stewardship Council, l’organizzazione no profit, che sogna una gestione delle foreste atta a non sconvolgere l’ecosistema. Per Leonardo Bagnoli, a. d. del gruppo, questo è l’ennesimo pronunciamento di un antico cammino: “Anni fa abbiamo dato il via a questo percorso, volto a un miglioramento continuo dei nostri processi aziendali e della performance ambientale dei nostri prodotti, che oggi ribadiamo con orgoglio perché crediamo sia l’unica via per lasciare alla comunità un’impresa solida ma soprattutto un pianeta in salute. L’introduzione della carta certificata FSC nel packaging di Barattolino ci permette di arricchire di nuovi tasselli il nostro impegno e di rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità dei prodotti”. Sammontana non è sola, tante aziende si prodigano diligentemente. Anche Yomo, marchio che fa capo a Granarolo, ha cambiato il volto e il corpo dei suoi vasetti di yogurt. Pure qui domina la carta. Tempo addietro, ho provato i nuovi vasetti e non ho trovato difficoltà. Non ho avuto la sensazione di diminutio, zero nostalgia per i tempi andati. Il vasetto è elegante, bello da vedere e soprattutto conserva bene lo yogurt. Ma non è solo con la confezione che si può fare la differenza, questo il gruppo Martelli lo sa bene. L’azienda, produttrice di salumi e insaccati vari, sta investendo in nome dell’ecosostenibilità. Nello stabilimento di Boara Pisani (Padova) verrà alla luce un impianto fotovoltaico di di 700 kWp. Coprirà un quarto del fabbisogno energetico dello stabilimento. Egidio Martelli, che rappresenta la terza generazione del gruppo, ha spiegato l’importanza del passo intrapreso. L’azienda vuole fare la propria parte in questa azione generale di contrasto al cambiamento climatico. Chiudo con una notizia che stuzzicherà la vostra golosità. Martelli ha proposto una novità per i suoi clienti: il petto di pollo con Feta Dop fa il suo debutto in società. Non l’ho assaggiato e non ve ne posso parlare, le immagini che vedo scorrere sul web mi intrigano tanto. Spero che il prodotto sia all’altezza della sua invitante presenza scenica.