Senza interventi prezzi alla pompa destinati a tornare sopra i 2 euro al litro. Gasolio sale del +19,8% in un anno, pieno costa +15 euro
I nuovi rialzi registrati sulla rete dei carburanti rappresentano un pessimo segnale per i consumatori italiani e per l’intera economia, e rischiano di avere effetti a cascata sui prezzi al dettaglio. Lo afferma Assoutenti, commentando l’incremento dei listini alla pompa, con la benzina che in modalità self sale 1,770 euro al litro, mentre il gasolio schizza a 1,802 euro/litro.
“Dopo un periodo di lenta discesa, i prezzi dei carburanti tornano a crescere in modo velocissimo – denuncia il presidente Furio Truzzi (in foto) – Rispetto alle rilevazioni di Quotidiano Energia di un anno fa (26 agosto 2021), oggi un litro di benzina costa il 7% in più, mentre il diesel aumenta addirittura del +19,8%, con un pieno di gasolio che costa oggi 15 euro in più rispetto ad un anno fa”.
“Su tale situazione pesa la spada di Damocle del taglio delle accise, misura che scadrà il prossimo 20 settembre e che, se non rinnovata, farà schizzare i prezzi dei carburanti a oltre 2 euro al litro – prosegue Truzzi – Gli effetti per i consumatori rischiano di essere devastanti, perché la risalita di benzina e gasolio ha impatti diretti sia sui costi di rifornimento in capo alle famiglie, sia sui listini al dettaglio dei beni trasportati a partire dagli alimentari, che subiranno una nuova impennata nel corso dell’autunno”.