L’utile netto cresce del 50% a 72,5 milioni di euro, un risultato guidato principalmente dalle performance sui ricavi che nel primo semestre 2022 registrano un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le attività di Factoring e Leasing sono cresciute tutte a tassi superiori rispetto ai mercati di riferimento1, confermando il dinamismo della rete commerciale della Banca.
In aumento gli incassi del business Npl, grazie alla maggiore efficienza dell’attività di recupero dei crediti e alla qualità del portafoglio, dovuta all’approccio prudenziale in sede di acquisto dei portafogli Npl degli ultimi anni.
Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina, e al rallentamento della crescita economica.
Risultati primo semestre 2022
Dati riclassificati2 – 1° gennaio 2022 / 30 giugno 2022
- Il Margine di intermediazione è in crescita del 11,6% a 324 milioni di euro (290,4 milioni di euro al 30.06.2021)e beneficia di maggiori ricavi nel Settore Npl, pari a 135,0 milioni di euro (+9,5% rispetto al 30.06.2021) e nel Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 142,2 milioni di euro (+1,6% rispetto al 30.06.2021).
- I costi operativi, paria 185,5 milioni di euro(+7,5% rispetto a 172,5 milioni di euro del 30.06.2021),sono in aumento per le maggiori spese del personale (73,6 milioni di euro rispetto a 67,7 milioni di euro del 30.06.2021), per la crescita della remunerazione variabile e per il contributo, in termini di risorse, su tutto il semestre collegato all’acquisizione ex Aigis) e le altre spese amministrative (114,6 milioni di euro rispetto a 111,5 milioni di euro del 30.06.2021) per maggiori costi legati principalmente ai progetti strategici del Gruppo.
- L’utile netto della Capogruppo è pari a 72,5 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto ai 48,3 milioni di euro del primo semestre 2021.
- Costo del credito pari a 33,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 43,5 milioni di euro del corrispondente periodo del 2021.
- Solida posizione di liquidità: circa 1 miliardo di euro al 30 giugno 2022 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.000%).
Requisiti di capitale
• CET1 paria 14,92% (15,44% al 31 dicembre 2021) e TCR paria19,00%(19,63% al 31 dicembre 2021),calcolati escludendo l’utile del primo semestre 2022. Il CET1 si attesterebbe al 15,91% includendo i positivi effetti derivanti dall’applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl e della cessione di crediti verso il Sistema sanitario nazionale (SSN) effettuata dalla Banca a giugno 2022 (il riconoscimento del trasferimento del rischio è atteso entro settembre 2022).
Mestre, 4 agosto 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato i risultati relativi al primo semestre 2022.
“I risultati del primo semestre 2022 – dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis – evidenziano un utile netto pari a 72,5 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato principalmente all’incremento dei ricavi che si attestano al +12%. Quest’andamento riflette la resilienza del nostro modello di business che ci permette di operare traendo vantaggio dall’elevata specializzazione, dagli investimenti in innovazione dei processi e dalla gestione sostenibile del credito in mercati dove la nostra Banca detiene un forte vantaggio competitivo.
I solidi risultati semestrali e l’approccio conservativo nell’assunzione dei rischi adottato negli ultimi anni, ci consentiranno di affrontare al meglio il possibile scenario macroeconomico avverso dei prossimi trimestri, continuando a svolgere il nostro ruolo di supporto all’economia reale”, conclude Frederik Geertman”.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita dell’1,6% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Nel primo semestre 2022 i volumi del factoring e del leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione. Il dinamismo della rete commerciale della Banca è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento4: nel primo semestre 2022 il turnover del Factoring è cresciuto del 18,2% (rispetto al +16,6% del mercato) e le erogazioni del Leasing del +24,4% (rispetto al 9,4% del mercato).
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati, pari a 182 milioni di euro (+7% rispetto a 170 milioni di euro del primo semestre 2021), confermano la qualità del portafoglio e la maggiore efficienza dell’attività di recupero dei crediti. La qualità del portafoglio è conseguenza dell’approccio prudenziale applicato nell’acquisto dei portafogli Npl che ha tenuto conto dei potenziali effetti della pandemia (acquisti effettuati nel biennio 2020-2021) e dei più alti livelli di inflazione e di instabilità geopolitica (acquisti effettuati nel corso dei primi sei mesi del 2022).
Nel primo semestre gli accantonamenti per rischi su crediti sono stati pari a 34 milioni di euro. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, inutilizzate, sono state riqualificate per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. La Banca ha, inoltre, effettuato ulteriori accantonamenti per 3 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata.
La fase di uscita dalle misure di sostegno alle imprese messe a disposizione dal Governo ha confermato la qualità del portafoglio creditizio della Banca. Dei crediti che avevano richiesto la moratoria al 30 giugno 2022, solo il 4% pari a 23 milioni di euro presenta almeno tre rate in scaduto, di cui 16 milioni di euro sono garantiti all’80% dallo Stato e 6 milioni di euro sono crediti leasing il cui bene sottostante presenta un valore residuo elevato.
L’applicazione piena della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, effettuata al fine di eliminare ogni incertezza regolamentare, ha portato alla riclassificazione in past due di circa 145 milioni di euro nominali. Tale portafoglio è caratterizzato da limitato rischio di credito, principalmente nella categoria “scaduti deteriorati”, con marginali impatti sul conto economico e sui requisiti patrimoniali della Banca ed è destinato a ridursi ulteriormente nel 2022.
Il CET1 al 30 giugno 2022 è pari al 14,92%. Il CET1 si attesterebbe al 15,91% includendo i positivi effetti derivanti in primo luogo dall’applicazione del regolamento delegato UE 954/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno 2022 ed effettivo da luglio 2022, che consente una riduzione della ponderazione sui crediti acquisiti dal business Npl) e in secondo luogo dalla cessione di crediti verso il SSN, effettuata dalla Banca a giugno 2022. Il perfezionamento del riconoscimento del significativo trasferimento del rischio (c.d. Significant Risk Transfer) di tale cessione è atteso entro settembre 2022. Il buon livello di capitalizzazione garantisce la stabilità e la crescita di Banca Ifis, in linea con il Piano Industriale 2022-2024, focalizzato sullo sviluppo del core business e che punta a fare dell’istituto una Banca sempre più digitale, efficiente e orientata alla crescita sostenibile.
Principali dinamiche
DATI RICLASSIFICATI56
Il conto economico consolidato dei primi sei mesi del 2022 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 72,5 milioni di euro.
Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi sei mesi del 2022 del Gruppo Banca Ifis.
Margine di intermediazione
Il margine di intermediazione si attesta a 324 milioni di euro, in crescita del 11,6% rispetto ai 290,4 milioni di euro del 30 giugno 2021. A tale risultato contribuiscono la crescita dell’Area Factoring, con 78,9 milioni e un incremento del 14%, grazie all’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette conseguenti all’andamento dei crediti gestiti e la buona tenuta dell’Area Leasing (29 milioni di euro, dato in linea rispetto al 30 giugno 2021). In calo del 18,4% rispetto al dato del 30 giugno 2021, con 34,3 milioni di euro, l’Area Corporate Banking & Lending. Il dato del semestre precedente aveva beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell’investimento in una partecipazione di minoranza;
Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 135,0 milioni di euro in crescita del 9,5% rispetto a giugno 2021, soprattutto grazie alle buone performance della raccolta legale e della raccolta stragiudiziale, complessivamente in crescita del 10,3%. In particolare, il contributo della gestione stragiudiziale è pari a 25,3 milioni di euro e la gestione legale ha fatto registrare un apporto di 41,2 milioni di euro grazie al contributo delle azioni di precetto, pignoramento e ODA.
Infine, l’attività sul portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 6,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni di euro derivanti da maggiori dividendi su titoli in portafoglio, 2,4 milioni di euro all’attività di negoziazione e 1,7 milioni di euro riconducibili a utili da cessione. Analogamente, contribuisce positivamente al margine di intermediazione, con una crescita di 2,1 milioni di euro, anche il portafoglio di strumenti finanziari dell’Area Non Core.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 185,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 172,5 milioni del 30 giugno 2021. Il cost/income ratio è pari al 57,3% rispetto al 59,4% relativo a giugno 2021.
Di seguito si riportano le principali componenti della voce:
- le spese per il personale sono pari a 73,6 milioni di euro. L’incremento dell’8,7% è da ricondursi alle spese per la crescita della remunerazione variabile che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia da Covid- 19 e al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all’acquisizione ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021;
- le altre spese amministrative al 30 giugno 2022 sono pari a 114,6 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021, principalmente a causa dei maggiori costi legati ai progetti strategici del Gruppo;
- gli altri proventi netti di gestione, pari a 11 milioni di euro, registrano una diminuzione del 30,7% rispetto a giugno 2021. La variazione è da ricondursi principalmente alla inclusione nei dati del primo semestre 2021 di 3,4 milioni di euro di differenza positiva, emersa dal processo di allocazione del prezzo di acquisto del ramo d’azienda ex Aigis Banca.
Rettifiche di valore nette
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito riclassificate includono gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie rilasciate e gli utili/perdite da cessione di crediti. Al 30 giugno 2022 sono pari a 33,7 milioni di euro rispetto ai 43,5 milioni di euro dell’equivalente periodo del 2021, il cui dato includeva rettifiche per 8,8 milioni di euro sul Settore Npl, effettuate a seguito di un’analisi di dettaglio – all’epoca ancora in corso – svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso sulle posizioni caratterizzate principalmente da vintage più alta.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Al 30 giugno 2022 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo positivo pari a 3,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 2,4 milioni di euro al 30 giugno 2021. Il dato è dovuto principalmente alla ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nel primo semestre 2022 sui fondi rischi connessi alle operazioni di cessione crediti in ambito GACS.
L’utile netto di pertinenza della Capogruppo
Al 30 giugno 2022 l’utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 72,5 milioni di euro, in aumento di 24,2 milioni di euro (+50,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Focus sui singoli Settori
Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico- patrimoniali al 30 giugno 2022.
L’utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 24,4 milioni di euro, inferiore rispetto al 30 giugno 2021 di 5,6 milioni di euro (-18,7%). Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 9 milioni di euro (+9,9%) e delle commissioni nette (+0,8 milioni di euro, pari al +2,1%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 7,6 milioni di euro (-86,2%) e le maggiori rettifiche di valore nette per 6,2 milioni di euro.
Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall’effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:
- il contributo dell’Area Factoring ammonta, nel primo semestre 2022, a 78,9 milioni di euro, in aumento del 14,0% rispetto al 30 giugno 2021. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 8,2 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 2,3 milioni di euro), che hanno beneficiato dell’andamento positivo dei crediti gestiti;
- il margine di intermediazione dell’Area Leasing risulta pari a 29 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al dato del 30 giugno 2021, con un miglioramento nelle commissioni nette;
- il margine di intermediazione dell’Area Corporate Banking & Lending, pari a 34,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, risulta in diminuzione di 7,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021 (-18,4%). La variazione negativa è determinata dall’effetto combinato della crescita di 1 milioni di euro del margine di interesse (guidata dall’incremento degli impieghi medi del comparto Lending che ha più che compensato lariduzione del comparto Corporate Banking in relazione ad un diverso timing delle erogazioni) da minori commissioni nette per 1,9 milioni di euro (principalmente derivanti dal Corporate Banking), e dalla diminuzione per 6,8 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili all’Area Corporate Banking. Il dato al primo semestre 2021 aveva inoltre beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell’investimento in una partecipazione di minoranza.Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 28,1 milioni di euro, in aumento di 6,2 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale variazione deriva principalmente da accantonamenti effettuati nel primo semestre 2022 su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell’attuale contesto macroeconomico.L’aumento sui costi operativi per 4,5 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale. Tale dinamica, infatti, è da ricondursi sia a maggiori remunerazioni variabili che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia Covid-19, sia al contributo su tutto il semestre in termini di risorse, collegato all’acquisizione ex Aigis Banca, avvenuta a fine maggio 2021.
L’utile di periodo del Settore Npl è pari a 32,5 milioni di euro, in aumento del 49,7% rispetto a quello del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 135,0 milioni di euro (+9,5%) rispetto ai 123,2 milioni di euro al 30 giugno 2021. L’incremento è dovuto sia all’aumento degli impieghi medi, che hanno generato interessi attivi per 78,2 milioni di euro, sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati, che hanno generato a loro volta un contributo al margine di intermediazione per 66,3 milioni di euro. L’effetto positivo sul margine di interesse è di 11,7 milioni di euro al 30 giugno 2022 (132,4 milioni di euro) rispetto ai 120,7 milioni di euro al 30 giugno 2021.
Gli incassi del Settore Npl nel primo semestre 2022 sono pari a 182,2 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso del semestre da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 7,2% rispetto agli incassi di 170 milioni di euro del primo semestre del 2021.
L’utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 giugno 2022 è pari a 15,9 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,5 milioni di euro del 30 giugno 2021. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 46,7 milioni di euro, in aumento di 19,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, ed è determinato da una crescita dell’Area Governance & Servizi per 28,6 milioni di euro, a cui si contrappone il minore contributo per 9,1 milioni di euro delle attività in run-off dell’Area Non Core.
Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 5,5 milioni di euro rispetto al dato di 12,8 milioni di euro del 30 giugno 2021, che era influenzato da accantonamenti su alcune posizioni singolarmente significative.
I costi operativi si attestano a 21,5 milioni di euro, con un incremento di 3,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2021. Tale incremento è dovuto principalmente ad attività ICT e a maggiori spese legali e consulenziali dell’Area Governance & Servizi.
Di seguito la composizione delle principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022.
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela, valutati al costo ammortizzato, è pari a 9.869,2 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). Il dato include titoli di debito per 1,7 miliardi di euro (2 miliardi di euro al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra una contrazione (-2,3%) concentrato nell’Area Factoring (-6,9%, variazione influenzata dalla tipica stagionalità del business e da una revisione dell’approccio strategico agli acquisti a titolo definitivo di crediti verso il SSN), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 315,1 milioni di euro, principalmente per la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato. Le relative variazioni in diminuzione per la cessione e per il rimborso a scadenza di alcuni titoli di stato, hanno più che compensato i nuovi investimenti del periodo. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.
Raccolta
Nei primi sei mesi del 2022 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l’obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa un miliardo di euro al 30 giugno 2022 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.000% e al 100%).
Al 30 giugno 2022 il totale della raccolta è di 10.396,3 milioni di euro, -3,6% rispetto alla fine dell’esercizio 2021, e la struttura del funding risulta così composta:
- 51,7% Clientela;
- 10,1% Titoli di debito;
- 14,1% Asset Backed Secutiries (ABS);
- 19,4% TLTRO;
- 4,7% Altro.
I debiti verso la clientela ammontano, al 30 giugno 2022, a 5.376,4 milioni di euro, in flessione del 5,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2021, per effetto di un’attenta politica di razionalizzazione delle forme di finanziamento più costose e volatili. I debiti verso banche ammontano a 2.509,3 milioni di euro, in diminuzione del 3,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine sia verso Banche centrali sia tramite pronti contro termine. La voce segue il trend degli impieghi.
Stabili i titoli in circolazione che ammontano a 2.510,5 milioni di euro al 30 giugno 2022, in linea col dato del 31 dicembre 2021.
Patrimonio e ratio
Al 30 giugno 2022 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 1.592,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 1.623,9 milioni di euro di fine 2021. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato possono ricondursi a:
- la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 72,5 milioni di euro;
- la variazione negativa netta per 13,1 milioni di euro a seguito dell’operazione di riorganizzazione aziendale successiva alla fusione per incorporazione dell’ex Credifarma in Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma), al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all’87,74%(mentre ainizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell’ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca);
- la variazione negativa di 19,3 milioni di euro connessa al riacquisto di azioni proprie a servizio del pianoLTI;
- la variazione negativa netta di 22,7 milioni di euro relativi alla riserva di valutazione per effetto degli utiliattuariali, all’adeguamento cambi e delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sullaredditività complessiva,
- la variazione negativa relativa alla distribuzione degli utili per 49,8 milioni di euro.I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 si attestano per il CET1 al 14,92% (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 a 14,93% (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 19,00% (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).
Si segnala che Banca d’Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:- CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
- Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
- Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all’articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d’Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:
- CET1 Ratio pari all’8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
- Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari allo 0,75%;
- Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari allo 0,75%.Il Gruppo Banca Ifis al 30 giugno 2022 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione “Investor Relations” ed alla sezione “Media Press” del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa.
Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.
Banca Ifis approva il Liquidity Funding Plan 2022
In data 17 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Liquidity Funding Plan 2022 per l’evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità della Banca in ottica di sana e prudente gestione e nel rispetto delle regole prudenziali. L’obiettivo è ottimizzare il costo del funding, assicurando un’appropriata diversificazione ed equilibrio tra le fonti in una composizione sostenibile e adeguata alle soglie di tolleranza del rischio. Il Liquidity Funding Plan 2022 conferma la centralità e l’apporto rilevante della raccolta diretta retail della Banca attraverso i prodotti di deposito e conto corrente e prevede, con analoga valenza e rilevanza nel corso dell’anno, l’incremento dello stock delle obbligazioni wholesale emesse da Banca Ifis con un obiettivo market oriented a fine 2022 pari a 1,5 miliardi di euro (di cui 400 milioni di euro di Tier 2 e 1,1 miliardi di euro di Senior Preferred) rispetto al valore attuale di 1,1 miliardi di euro.
Assegnazione da parte di Moody’s del rating Baa3 con outlook stabile
In data 9 febbraio 2022 Moody’s ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità ed alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca. Il testo originale del comunicato stampa pubblicato da Moody’s è disponibile sul sito web dell’agenzia di rating (www.moodys.com).
Banca Ifis D.O.E.S.: approvato il Piano Industriale 2022-2024
In data 10 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2022-2024, sulla base del quale Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl. Nel 2024 sono previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%, e nel triennio 2022-2024 è atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%. Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l’arco del piano. Per sostenere una profittevole crescita, il Banca ha definito un Piano Industriale basato su quattro pilastri, sintetizzati nell’acronimo D.O.E.S, che fanno leva su Digitalizzazione, apertura (“Open”, ovvero sul modello Bank-as-a-platform), Efficienza e Sostenibilità. Nell’arco di Piano sono previste 200 nuove assunzioni, di cui 150 giovani, e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.
Completata la fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca
In data 11 aprile 2022 è stata completata l’operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., per la quale era pervenuta l’autorizzazione da Banca d’Italia in data 21 febbraio 2022. Nasce,
grazie a questa operazione, Banca Credifarma: il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. L’integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l’acquisizione di Farbanca nel novembre 2020 e il punto di partenza di una nuova realtà dotata delle migliori competenze nell’erogazione del credito specializzato alle farmacie grazie allo sviluppo di servizi digitali integrati in un unico grande operatore.L’operazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un’ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis. Le sinergie post integrazione e il cross selling con tutti i prodotti finanziari del Gruppo consentiranno a Banca Credifarma di sviluppare ulteriormente il presidio commerciale nel comparto di riferimento. L’estensione degli investimenti in tecnologia digitale presentati nel Piano Industriale accelererà altresì l’innovazione dei processi e l’estensione della gamma dei servizi offerti, anche grazie a nuove partnership ed a soluzioni di consulenza complementari alla soddisfazione dei bisogni dell’impresa farmacia.
Concluso il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno del “Piano LTI 2021-2023”
In data 22 aprile 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni ordinarie di Banca Ifis a servizio del “Piano LTI 2021-2023”, che era stato avviato in data 15 marzo 2022 e oggetto di autorizzazione assembleare per un numero di azioni ordinarie non superiore a 1.044.000 e per un controvalore massimo complessivo non superiore ad 20,9 milioni di euro (il “Programma di Buy-Back”). In esecuzione di tale Programma di Buy-Back, Banca Ifis ha acquistato un totale di n. 1.044.000 azioni (corrispondente al numero massimo di azioni proprie oggetto di autorizzazione) pari all’1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19.281.157,88 euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 22 aprile 2022 e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.
L’Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d’esercizio 2021 e un dividendo di 0,95 euro per azione
L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 28 aprile 2022 in unica convocazione sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall’art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:
- il Bilancio d’esercizio 2021 di Banca Ifis;
- la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,95 euro, pari al doppio della cedola dell’esercizio 2020,al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 25) il 23 maggio 2022,record date il 24 maggio 2022 e messa in pagamento dal 25 maggio 2022;
- l’incremento del numero dei consiglieri da 12 a 13, nominando membri del Consiglio di Amministrazioneper il triennio 2022-2024 Simona Arduini, Antonella Malinconico, Beatrice Colleoni, Monica Billio, Sebastien Egon Fürstenberg, Ernesto Fürstenberg Fassio, Frederik Herman Geertman, Monica Regazzi, Paola Paoloni, Giovanni Meruzzi, Luca Lo Giudice e Roberta Gobbi e Roberto Diacetti. Sono stati nominati, inoltre, i membri del Collegio Sindacale nelle persone di: Andrea Balelli (Presidente), Franco Olivetti (Sindaco Effettivo), Annunziata Melaccio (Sindaco Effettivo), Marinella Monterumisi (Sindaco Supplente) e Emanuela Rollino (Sindaco Supplente);
- la Sezione I del documento “Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti” redatto ai sensi dell’art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L’Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all’attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell’esercizio 2021;
- il piano di compensi basato sull’assegnazione di azioni Banca Ifis per alcune figure aziendali descritto nel documento informativo redatto ai sensi dell’art. 114‐bis del D. Lgs. n. 58/1998 e delle relative norme di attuazione (art. 84‐bis del Regolamento Consob n. 11971/1999);
- il conferimento a PriceWaterhouseCoopers S.p.A. degli incarichi relativi alla revisione legale dei conti di Banca Ifis S.p.A. per il novennio 2023-2031.Cessione di Ifis Real Estate S.p.A.In data 11 maggio 2022 la partecipazione totalitaria di Ifis Npl Servicing S.p.A. in Ifis Real Estate S.p.A. è stata integralmente ceduta a Resolute Asset Management Italy S.r.l. e, in pari data, Ifis Real Estate S.p.A. ha assunto la denominazione sociale di Rebuild S.p.A uscendo dal perimetro delle società partecipate del Gruppo Banca Ifis.Conclusione del processo di revisione prudenziale (SREP) da parte di Banca d’ItaliaIn data 23 maggio 2022 è stata ricevuta da Banca d’Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (“SREP decision”) condotto sul Gruppo Banca Ifis. Banca d’Italia ha individuato per il 2022 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:
- CET1 ratio: 8,65%;
- Tier 1 ratio: 10,50%;
- Total capital ratio: 12,90%.I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari allo 0,75%.Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodoNon sono intervenuti fatti di rilievo tra la chiusura del periodo e la data di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 da parte del Consiglio di Amministrazione.Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societariIl dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Mariacristina Taormina, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
Schemi di Bilancio Riclassificati
Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:
- le rettifiche/riprese di valore nette afferenti al Settore Npl sono riclassificate fra gli Interessi attivi e proventi assimilati (e quindi all’interno della voce “Margine di interesse”) nella misura in cui rappresentative dell’operatività di tale business e parte integrante del rendimento dell’attività di business;
- gli accantonamenti netti su fondi per rischi e oneri sono esclusi dal computo dei “Costi operativi”;
- sono ricondotti nell’ambito dell’unica voce “Rettifiche di valore nette su crediti”:
o le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (ad eccezione di quelle relative al Settore Npl di cui al punto sopra) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
o gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate.