“Tumore ovarico: la prevenzione inizia dalla buona cucina siciliana”: è questo il titolo dell’ultimo progetto di Acto Sicilia, l’associazione contro il tumore ovarico, sostenuto dall’Assessorato alla Salute Regione Siciliana, che lancia una campagna di sensibilizzazione con il coinvolgimento dei più importanti chef siciliani. “E’ necessario che molte più donne imparino a fare prevenzione, anche in assenza di sintomi, sottolinea la presidente, Daniela Spampinato – poiché arrivare ad una diagnosi precoce e importantissimo”. Nel 2020 in Italia il tumore dell’ovaio ha avuto un’incidenza di circa 5.200 nuove diagnosi e ad oggi è uno dei “big killers” tra le neoplasie ginecologiche (30%) ed occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili (3%). E in Sicilia, la popolazione femminile (2.487.053) ha un target di prevenzione dei tumori all’ovaio di 14.5 per 100.000 abitanti. Che la buona alimentazione sia fattore fondamentale per la prevenzione di qualunque neoplasia, associata ad uno stile di vita attivo, lo ricorda anche il Codice europeo contro il cancro, in accordo ai principi del WCRF (World Cancer Research Fund). Studi di nutrigenomica stanno inoltre dimostrando che gli elementi su cui si basa il modello mediterraneo (consumo di olio extravergine di oliva, cereali, frutta e verdura) abbiano grande potere antinfiammatorio ed antitumorale. “L’acquisizione di corretti stili di vita fin dalla più tenera età rappresentano una modalità di prevenzione primaria di tutte le neoplasie – commenta Giusy Scandurra, responsabile dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cannizzaro di Catania – e anche in corso di chemioterapia, il mantenimento di una corretta alimentazione aiuta a far sopportare meglio gli stati tossici dei trattamenti. Mangiare in maniera corretta senza rinunciare al gusto, rappresenta una delle modalità di mantenimento della qualità della vita nel paziente oncologico”. “L’obesità e tutte le altre forme di malnutrizione rappresentano una fattore di rischio per l’insorgenza di neoplasie e per l’esecuzione di tutti quelli che sono i trattamenti per la cura delle pazienti oncologica, dalla chirurgia ai trattamenti medici”, evidenzia il Direttore dell’U.O di Ostetricia e Ginecologia del Cannizzaro, Paolo Scollo. “Il nostro corpo manda dei segnali che le donne devono saper cogliere, un banale dolore o gonfiore addominale o una perdita di peso non legata ad una dieta – aggiunge Spampinato– vanno approfonditi, sottoponendosi ad opportune visite mediche, con ecografia transvaginale. E’ vero che la ricerca ha fatto notevoli passi in avanti. Si può convivere con la malattia, ma ci sono innumerevoli effetti collaterali delle cure che penalizzano la qualità della vita”. Stellati e non, gli chef che hanno raccolto la sfida sono tanti, al momento 11, molti fanno parte dell’associazione Soste di Ulisse, che riunisce l’eccellenza dell’enogastronomia siciliana, e che per prima ha voluto sostenere l’iniziativa. La Sicilia ha un patrimonio che altre regioni non hanno: veri e propri “cibi anticancro”, alcuni unici al mondo, a cominciare dagli antichi grani siciliani. Senza contare l’importante presenza di miele, di frutta e in particolare gli agrumi, frutta secca e la grandissima risorsa del pesce azzurro”.