Dopo i cinghiali arrivano i lupi. Anche loro sempre più prossimi alla città, a piede libero. Sono stati avvistati alle porte della capitale, nei pressi di Labaro e Prima Porta e una quarantina, almeno, tra Formello, Campagnano e Sacrofano. Ad attirarli verso i centri abitati è però la stessa presenza dei cinghiali, perché dove si muove la preda si muove anche il cacciatore. I lupi si starebbero spostando sulla scia dei cinghiali, di cui vanno ghiotti attaccandoli in branco uno per uno. Sui social negli ultimi giorni sono comparse alcune segnalazioni di avvistamenti. I cinghiali si spingono fin dentro la città a lambire i cassonetti strabordanti di sacchetti della spazzatura da dove poter attingere ogni rifiuto organico, i secondi sembrano essere molto più affamati ma al momento preferiscono fare razzia nelle campagne limitrofe la città, nelle fattorie dove pascolano pecore, capre, galline, oche. Ma preferiscono stare alla larga dai centri trafficati di auto. Il Parco di Veio, per arginare i secondi e tenerli lontani dalle fattorie, ha costituito un piano di monitoraggio con fototrappole e una serie di reti anti-lupo per evitare che attacchino il bestiame. Tuttavia, anche la loro direzione sembrerebbe tracciata, in quanto si starebbero muovendo alla rincorsa dei cinghiali. Anche se, secondo l’opinione del professor Paolo Ciucci, docente associato di ecologia, gestione e conservazione della fauna selvatica all’Università Sapienza di Roma, i lupi sono già all’interno di alcune zone boschive della Capitale, come il Parco dell’Insugherata ad esempio: “E non escluderei la loro presenza in alcune regioni remote di Monte Mario – Il cinghiale è una preda interessante per il lupo, ma zone come quelle di via Baldo degli Ubaldi non possono essere considerate un territorio di caccia”, chiosa il docente. Anche perché il lupo non attacca direttamente l’uomo.