Un aspetto negativo del Servizio sanitario nazionale è rappresentato dalla lunghezza delle liste d’attesa. Questa annosa situazione è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia: il Ministero della Salute stima, infatti, che tra il 2019 e il 2020 siano state rinviate circa 30 milioni di prestazioni sanitarie. Solo negli ultimi 12 mesi, l’81% di coloro che hanno cercato di prenotare visite specialistiche o esami diagnostici tramite il Ssn ha riscontrato difficoltà legate alle tempistiche. Per questo motivo, il 70% di chi ha avuto problemi per visite mediche e il 60% di chi ne ha avuti per esami diagnostici ha scelto di rivolgersi a una struttura privata. Purtroppo emerge ilpreoccupante dato, relativo ad una parte di persone che ha deciso di rinunciare del tutto al servizio (5% per le visite; 4% per gli esami). È questo il quadro delineato dall’ultima indagine di Altroconsumo sulla sanità pubblica e gli italiani, svolta tra il 5 e il 10 maggio 2022. Parallelamente, Altroconsumo ha indagato costi e tempi d’attesa di 5 diverse prestazioni in 195 strutture sanitarie private di 10 città italiane.
Riguardo la scelta della struttura di riferimento, sono diversi i fattori ad entrare in gioco, tra cui, i costi, la reputazione del centro, la comodità e la possibilità di personalizzazione del servizio. Inoltre, possono esserci altre ragioni che indirizzano verso il settore privato, tra cui le convenzioni dirette con le assicurazioni e i fondi sanitari sempre più diffusi: l’80% delle strutture analizzate ne ha infatti una. Le ampie differenze di prezzo tra le strutture private della stessa località si possono tradurre per il cittadino in un’ampia possibilità di scelta, anche nelle città mediamente più costose. A Torino si registra una differenza di prezzo del 506% per una gastroscopia tra strutture private, si spendono infatti 800€ al Jmedical e 132€ al Poliambulatorio Statuto. A Milano si passa dai 95€ per una risonanza magnetica alla colonna vertebrale al Centro Medico Sant’Agostino ai 620€ del Cdi (+553%, quasi 7 volte in più rispetto alla prima struttura). A Napoli, una visita ginecologica può costare 30€ presso Villa delle Querce, come 150€ nella Clinica Rueshregistrando una differenza pari al 400%. A Genova, per l’ecografia addome completo si spendono 47€ nella Casa della Salute Genova Quarto e 140€ presso lo Studio Gazzerro sas (+198%). Si annotano differenze molto elevate anche per un esame poco costoso come l’elettrocardiogramma: a Bari si va dai 15€ del centro Locazione Servizi Sanitari ai 60€ dello Studio Grimaldi Poliambulatorio (+300%). In base alle prestazioni considerate e alle città coinvolte nell’indagine di Altroconsumo, Milano risulta la più costosa per la sanità privata, i prezzi sono più alti del 171% rispetto a Palermo, che risulta essere la città meno cara della classifica. Seguono Torino (+150%), Roma e Firenze (rispettivamente +48% e +43%).
L’ecografia addome completo è un esame molto richiesto erogato in numerose strutture; se prenotato tramite Ssn l’attesa è generalmente molto lunga (nella stessa inchiesta condotta nel 2018 da Altroconsumo nelle città di Milano, Roma e Palermo, durava in media 50 giorni). Al contrario, nelle strutture private, è possibile fare l’esame dopo 6 giorni – solo nel 6% dei casi, l’attesa supera le 2 settimane. Generalmente, costa 11€ (nel 2018, 109€), ma i prezzi variano molto: a Roma e Milano si può arrivare a spendere oltre 200€, invece a Napoli il costo scende a 41. In tutte le città in analisi sono state riscontrate differenze di prezzo superiori al 100%.
La gastroscopia può prevedere qualche opzione a pagamento, come la sedazione (può essere compresa o meno nel costo di prenotazione) o una camera d’appoggio post-esame; inoltre, andrebbero aggiunti ulteriori 50/70€ per la biopsia. L’attesa è dai 6 ai 9 giorni e il costo medio è pari a 308€ (nel 2018 era più basso del 12%), ma può aumentare fino a 800€. Le differenze di prezzo riscontrate tra le diverse città e tra una struttura e l’altra della stessa città sono rilevanti: si va da 130 € (a Palermo) fino a 800-750-620 € (rispettivamente a Torino, Roma, Milano). La città mediamente più cara è Milano, invece le più convenienti sono Bari, Napoli e Palermo.
La visita ginecologica è tra le visite private più frequenti, in quanto è possibile esprimere la propria preferenza sullo specialista con cui avere un rapporto continuativo – non è detto si possa fare lo stesso con Ssn –, ciascuno con un costo differente. Di norma, si attendono 7 giorni e si spende attorno ai 70 €, ma il 16% delle strutture coinvolte (23 su 140) applicano una tariffa inferiore. Solo nel 12% dei casi la visita comprende l’esame periodico del pap test(singolarmente costa in media 34€, ma il prezzo varia dai 10 agli 80€). La frequenza di prezzo oscilla tra i 77€ a Napoli e i 147€ a Bari. A Milano, Napoli e Palermo, la soglia di costo resta sotto i 50€.
La risonanza magnetica alla colonna vertebrale è tra gli esami più prescritti, ma non tutte le strutture la erogano. In media, l’attesa prima dell’esame è di 8 giorni e il costo è di 215€ (nel 2018 era più alto il prezzo medio: 257 €); spesso la soglia di prezzo supera i 600€, anche se in diverse città è stata rilevata almeno una struttura in cui il servizio costa meno di 100€ (ad esempio, alla Casa della Salute di Genova costa 51€). Dall’indagine emerge che il costo va dai 51 ai 620€. Palermo è considerata la più economica, dove si paga generalmente 119€ e l’attesa è di 10 giorni; Milano è la più cara, in cui la tariffa è pari a 340€ e si aspettano quasi 2 settimane.
Un altro tra gli esami più prescritti è l’elettrocardiogramma, infatti viene offerto da molti laboratori e l’attesa è molto breve (di soli 4 giorni); spesso viene condotto durante la visita cardiologica. Ha un costo generalmente basso, nel 14% dei centri sanitari costa meno di 25€, ma si tratta di una tariffa sempre variabile compresa tra i 13 e 88 €. In media si spendono 39€.
I risultati dell’inchiesta sono stati messi a confronto con i dati della medesima indagine condotta nel 2018, e solamente l’esame della gastroscopia prenotato privatamente subisce un notevole aumento di prezzo (+12%), passando da 275 a 308€. Cambia invece in maniera significativa quanto si paga con il Ssn rispetto alle strutture private:secondo i risultati del 2018, si arrivava a spendere fino a 60€ a ricetta con il Ssn e il costo delle strutture private si avvicinava più frequentemente a quello pubblico. Ad oggi, una singola ricetta non si paga più di 36€ e il Ssn non è in nessun caso più caro del privato; questo grazie all’eliminazione del superticket sanitario nel 2020. Ci sono però casi in cui i costi risultano simili, ad esempio per un’ecografia dell’addome a Genova, Napoli e Palermo si paga meno di 50 euro nel 6% dei casi (10 centri), quando il ticket è di 36,15 euro; per la visita ginecologica in quattro centri di Milano e Napoli (il 3%) si paga meno di 40 euro, quando il ticket è di 21 euro. Ma è soprattutto il costo dell’elettrocardiogramma che, nel privato, si avvicina di più al ticket in termini assoluti: nel 14% delle strutture per questo si spende infatti meno di 25€.