Nel primo trimestre del 2022 in Italia, come nei principali Paesi europei, i consumi hanno segnato una flessione congiunturale che estende la fase di moderazione avviata nel trimestre precedente (rispettivamente -0,6% nel primo del 2022 e +0,1% nell’ultimo del 2021). Lo stima l’Istat nelle prospettive per l’economia italiana 2022-2023.
In particolare, la spesa delle famiglie ha evidenziato una debolezza negli ultimi mesi (-0,9% nel primo trimestre 2022 e -0,4% nell’ultimo del 2021). Il peggioramento della spesa delle famiglie incide sulla riduzione degli acquisti per i servizi (-2,0% in avvio del 2022, -0,7% a fine 2021) e per i beni non durevoli. Il miglioramento delle spese per beni durevoli e semidurevoli (rispettivamente +2,7% e +2,4%) ha determinato una attenuazione del calo dei consumi. a fase di deciso peggioramento del clima di fiducia dei consumatori segnata a marzo e aprile ha mostrato una lieve attenuazione a maggio quando le attese di aumento dei prezzi si sono ridotte.
La propensione al risparmio, ancora superiore ai livelli pre-crisi, potrebbe costituire un elemento di stimolo per i consumi nei prossimi mesi che, allo stesso tempo, risentirebbero negativamente dell’elevata inflazione.
Per il 2022 si prevede un incremento dei consumi delle famiglie e delle ISP in termini reali (+2,3%) che si accompagnerebbe a un leggero aumento della propensione al consumo.
Il miglioramento dei consumi è atteso anche nell’anno successivo, seppure con una intensità più contenuta (+1,6%). Anche i consumi della Pa sono attesi aumentare nell’orizzonte di previsione con una intensità simile (rispettivamente +0,5% e +0,6%).