“It’s padel time” è il titolo del nuovo progetto sportivo sostenuto da Banca Generali Private e presentato ieri mattina a Milano. Un evento che ha celebrato l’ingresso ufficiale della prima Banca private di Piazza Affari nel mondo del padel, uno degli sport in Italia a maggior tasso di crescita. Le prime parole sono state quelle di Michele Seghizzi, nella foto, Direttore Marketing e Relazioni Esterne di Banca Generali, a capo del team che ha creduto con fiducia e stima in questa nuova avventura: “Si apre un nuovo percorso per la nostra banca. Siamo da molti anni vicini mondo dello sport e da oggi anche al padel”. La società è da sempre impegnata a divulgare i valori dello sport e a valorizzare i giovani talenti: “Siamo stati i primi a credere a Federica Brignone quando a 17 anni si affacciava nel mondo delle gare, oggi è l’atleta più vincente nello sci italiano. Siamo inoltre vicini ai campioni del rugby e con il progetto ‘Un campione per amico’ ci rivolgiamo ai bambini nelle piazze italiane per divulgare lo sport ai giovanissimi. Poi il tennis e oggi il padel. Perché padel? Perché è lo sport più affascinante del momento – aggiunge – che avvicina persone di tutte le età, è uno sport fresco, con valori sani, che consente di sviluppare la territorialità, con tornei e la presenza in tutta Italia. Demetrio me ne ha parlato 5 anni fa e non sapevo neanche cosa fosse, a Milano c’erano solo 4 campi nel 2017. E’ stata un’operazione coraggiosa, a Milano abbiamo creduto in City life per offrire un’esperienza tra i grattacieli milanesi e ci siamo riusciti”. Oggi la brandizzazione di Banca Generali Private è presente in 6 centri sportivi in Italia: il Monviso Padel Club di Torino, City Padel Milano, lo Sporting Life Center di Treviso, il Centro Padel Firenze, il Villa Pamphili Padel Club di Roma e il Salento Tennis Center a Lecce. E’ inoltre in partenza a giugno un tour nazionale che coinvolgerà anche altre tappe: Cagliari, Pesaro e Mestre, Busto Arsizio.
Alla presentazione dell’iniziativa era presente anche Demetrio Albertini, ex calciatore e oggi founder dell’agenzia di sport marketing ed eventi che porta il suo nome e advisor del progetto per Banca Generali. Oltre ad essere presidente del settore tecnico della FIGC, nella seconda parte della sua vita, ha scelto di dedicarsi anche al padel: “Oggi è lo sport con la crescita più rapida della storia dello sport italiano. Nel 2003 – spiega – vedevo in Spagna questi campi di mini tennis ma nessuno in Italia mi aveva mai parlato di questo sport. Negli ultimi 5 anni la crescita è stata esponenziale. Nel 2019 c’erano già 50mila tesserati, durante la pandemia c’è stato un vero e proprio boom, poiché era uno dei pochi praticabili, e oggi parliamo di 1 milione di tesserati. In Spagna hanno superato i 6 milioni, è il secondo sport nazionale dopo il calcio, quindi qui c’è ancora un bel margine di crescita. E’ uno sport per tutti”.
Sono tanti oggi gli ex calciatori che praticano Padel con passione e successo. L’ex centrocampista ne racconta il motivo: “ci sono delle dinamiche simili al calcio: c’è difesa e attacco e c’è tanta tattica, l’occupazione dello spazio e poi la tecnica.” Alla domanda su chi siano i suoi migliori avversari sul campo di padel risponde: “Chi mi ha battuto? Tra ex giocatori, ce ne sono 4 che si avvicinano ai “maestri” : Candela, Totti, Fiore, Thomas Locatelli. E poi ci sono io“ dice scherzando.
“Il successo sarà nel renderlo un gioco, prima ancora di uno sport perché la cosa bella di questo sport è che ti dà l ‘opportunità di divertirti. Uno sport di successo deve avere due ingredienti fondamentali: la competizione e soddisfazione. E partner come Generali ci aiutano a lavorare sull’eccellenza. Perché lo sport è meritocrazia e talento”. Ospite illustre alla presentazione dell’iniziativa è stato il talento numero 1 nel ranking nazionale FIT in Italia, Lorenzo Di Giovanni, scelto da Generali come Testimonial e brand ambassador del progetto insieme a Emily Stellato, numero 5 nella stessa classifica, oggi assente alla conferenza per impegni sportivi: “io – ha spiegato – sono un padelista recente, ho cominciato 4 anni fa, dal mio primo amore che è stato il tennis. Ho iniziato per caso perché allenavo tenniste professioniste, tra cui Roberta Vinci con cui ho provato a giocare a padel. Da quel momento piano piano è diventato il mio lavoro, sono molto felice di cominciare questa seconda carriera di giocatore di padel. E’ uno sport per tutti, divertente ed elegante. I maestri sono ancora Spagna e Argentina a cui continuo a ispirarmi”. Il 35enne di Chieti sarà impegnato già dalla prossima settimana a Roma per l’Italy Premier Padel Major uno dei quattro major del nuovo grande circuito mondiale, in cui saranno presenti tutti i giocatori del mondo: “il Foro Italico sarà una splendida cornice”.
Sul futuro afferma: “la prossima generazione sicuramente sarà in grado di giocare ad alto livello, è importante andare in Spagna per confrontarsi con loro che sono i veri promotori di questo sport”. Di Giovanni commenta inoltre brevemente gli Atp di Tennis di Roma, conclusi ieri: “il ritorno di Djokovic era solo questione di tempo per tornare a questi livelli. Peccato per Musetti, Berrettini e Nadal infortunato, ma è stata una bellissima edizione degli internazionali.”
E per Demetrio Albertini, inevitabile la domanda sulla lotta scudetto in questo finale di stagione così avvincente:
“Questo scudetto può perderlo solo il Milan. Amici interisti mi rievocano il 5 maggio ma io tocco ferro. Ora il Milan ha la consapevolezza che andrà a giocare una partita importante a Sassuolo. E’ così gia da 2-3 partite. Se non dovessimo essere noi a festeggiare mi preoccuperei”.
L’ex bandiera del Milan si esprime poi sul percorso della squadra in queste due stagioni: “A inizio anno non ci avrei scommesso, ma è la cosa bella dello sport di squadra, che puoi raggiungere alti traguardi anche con altri fattori e non solo con il talento. Il rendimento da due stagioni è stato costante come rendimento e crescita, ha qualcosa in meno sul talento rispetto ad altre squadre, ma ha una consapevolezza molto solida”. Infine conclude: “Il calcio è lo sport più imprevedibile che ci sia, è meno ripetitivo, mi ha fatto innamorare”. E su Pioli: “Fare l’allenatore è una missione, ancora più del dirigente, lui ha saputo ha valorizzare i singoli, sono molto contento per lui. Nel ‘99 eravamo più preparati a vincere, loro sono più giovani, è una sfida ancora più delicata”.