E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto al quarto trimestre 2021, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina).
Il 4° trimestre 2021 si è chiuso in modo brillante per i distretti del Triveneto con le esportazioni in crescita del 13% sul 2020 e del 9,7% sul 2019. Nel 2021 si sono sfiorati i 37 miliardi di euro, più di un quarto del totale nazionale, in aumento di 2 miliardi di euro rispetto ai valori esportati nel 2019 pari a una variazione annuale a prezzi correnti del +5,9%, nettamente superiore alla media nazionale (+4,1%). I distretti del Friuli-Venezia Giulia si sono distinti per maggiore dinamicità registrando nel 2021 +15,5% sui valori pre-pandemici, seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (+6,3%) e da quelli del Veneto (+5%).
La ripresa delle vendite nei mercati internazionali è stata diffusa ed in accelerazione nel 4° trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 in particolare nei distretti della lavorazione della plastica, della carta e imballaggi e delle biciclette, in quelli del sistema casa (mobili, elettrodomestici e marmi), del settore orafo e dell’occhialeria, della metalmeccanica.
Tali risultati risentono in parte del forte rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici che si è registrato nella seconda metà del 2021 e si è accentuato negli ultimi mesi dell’anno, provocando spinte inflative ed effetti sui prezzi esteri alla produzione dei prodotti venduti sul mercato estero di alcuni comparti come il legno (+9,6% tasso di incremento del 4° trimestre 2021 su 2019), della carta (+9%), della plastica (+12%), dei metalli preziosi (+34%) e della metallurgia (+49,5%).
Gli Stati Uniti risultano il mercato che ha maggiormente trainato la crescita dei distretti del Triveneto nel 2021, in ulteriore accelerazione tra ottobre e dicembre; seguono per dinamicità i mercati europei (+9,6%) e quelli del Medio Oriente (+9,6%).
Nel quadrante dell’Europa Centro-Orientale, il conflitto russo-ucraino rende più incerta la promettente crescita dei distretti Triveneti dell’ultimo periodo: questi registrano contenute esportazioni verso la Russia e l’Ucraina, (poco meno di un miliardo di euro nel 2021 pari al 2,6% del totale), ma con incidenze più rilevanti sia per i distretti del sistema casa (4%) sia per quelli della metalmeccanica (+3,5%). Alcuni distretti in particolare presentano concentrazioni rilevanti delle esportazioni verso Russia e Ucraina: i Mobili in stile di Bovolone sono i più toccati dal conflitto con una quota del 16,4%; seguono gli Elettrodomestici di Treviso con un peso del 7,4%, i Mobili del Bassanese con il 6,8%, i Sistemi di Illuminazione di Treviso e Venezia con il 5,6%, le Macchine agricole di Padova e Vicenza con il 5,4%, la Termomeccanica di Padova con il 5,3% e la Meccanica strumentale di Vicenza con il 4,1%.
I distretti del Veneto
I distretti del Veneto con più di 29 miliardi di euro di esportazioni toccano nel 2021 un nuovo record storico: una crescita del 18,4 % sul 2020 e del 5% sul 2019. Dei 27 distretti monitorati 21 hanno superato i livelli pre-pandemici e di questi 13 con incrementi a doppia cifra. I mercati di sbocco trainanti sono risultati essere gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, la Polonia e il Belgio; tra quelli che invece non hanno recuperato i livelli del 2019 i più rilevanti sono il Regno Unito, la Svizzera e la Spagna.
Nel 2021 la migliore performance per valori esportati è stata quella dell’Oreficeria di Vicenza (+326,2 milioni di euro sul 2019, pari a +23,5%) grazie alla ripresa della domanda mondiale di gioielli in oro che ha completamente recuperato i livelli del 2019 e all’effetto trainante degli Stati Uniti, primo mercato di riferimento del distretto veneto con più di un quarto delle esportazioni, nel quale l’incremento rispetto al pre-crisi è stato del +81%. Hanno dimostrato buona dinamicità anche il Sud Africa, la Malaysia (mercato che ha registrato un balzo rilevante durante la pandemia più che raddoppiando gli acquisti) e gli Emirati Arabi Uniti.
Gli Elettrodomestici di Treviso raggiungono 1,5 miliardi di euro di esportazioni superando anche la crescita formidabile già osservata durante la fase pandemica (+18,7% sul 2020 e +27,6% sul 2019) sostenuti dalle eccezionali vendite in Germania, Belgio, Francia, Spagna e Cina. Il conflitto russo-ucraino espone il distretto per il 7,4% delle esportazioni totali: nel 2021 sono stati esportati beni in Russia per 82,6 per milioni di euro (il 5,5% del totale), in crescita del 18,9% sul 2019 ed in Ucraina per 28 milioni di euro (pari al 1,9% del totale) in brillante aumento sul 2019 (+33,4%).
Le Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova superano i 2,1 miliardi di euro e salgono al 4° posto per valore dell’export tra i distretti veneti: dimostrano alta dinamicità sia sul 2020 (+20,8%) sia sul 2019 (+16,3%) soprattutto nei principali mercati europei (Germania, Francia, Spagna, Polonia e Romania). Le difficoltà legate all’aumento dei prezzi delle materie prime vengono avvertite in misura diversa a seconda della specializzazione e del tipo di clientela.
Crescita rilevante anche per la Termomeccanica di Padova (+155 milioni di euro pari al +12,7% rispetto al 2019 e +18% sul 2020) registrata nei principali mercati di sbocco europei, negli Stati Uniti, e con balzi consistenti dei volumi di export in nuovi mercati come Israele (+106,8%) India (+153,8%) e Irlanda (+209,2%). Verso Russia e Ucraina il distretto ha diretto rispettivamente il 4,2% e l’1% del totale esportato: nel 4° trimestre 2021 si erano già osservate delle difficoltà con cali consistenti (in Russia del -39,1% e in Ucraina del -14,1% sullo stesso periodo 2020).
Le Biciclette di Padova e Vicenza che non avevano interrotto la fase espansiva nemmeno nell’anno pandemico, segnano un’ulteriore accelerazione nel 2021 e registrano un balzo del 43% sul 2019, con maggiore crescita delle esportazioni in Romania, Germania, Francia e Regno Unito. Il Grafico Veronese, spinto soprattutto dal comparto del cartone e della carta per imballaggio e dall’aumento del commercio online, ha segnato un buon incremento (+11,4% sul 2019) sostenuto dalle vendite nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Germania.
Nei distretti dell’agro-alimentare spiccano le Carni di Verona (+626 milioni di euro, pari al +18,2% sul 2019) trainate dai quattro principali mercati di sbocco, Germania, Francia, Austria e Croazia, tutti con crescita a doppia cifra sul 2020. I Dolci e pasta veronesi hanno registrato il maggior incremento sul pre-crisi (+22,5% sul 2019) grazie al contributo del mercato inglese, seguito da quelli di Germania, Stati Uniti e Ungheria. I vini dei distretti veneti toccano nuovi record di export: il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene raggiunge 829 milioni di euro con una crescita dell’11,2% sul 2019 e i Vini del veronese superano 1,1 miliardi di euro con un incremento del 5,3% sul pre-crisi. Se si confrontano questi valori con quelli del 2008 la diffusione del Prosecco nei mercati esteri è più che triplicata, mentre quella dei Vini del Veronese è cresciuta dell’83,5%: gli Stati Uniti, insieme al Regno Unito e al Canada, sono i protagonisti di questo successo. Nel 2021 per entrambi i distretti si è registrata una brillante ripresa in Germania, Svizzera e Austria, mentre il Regno Unito non è ancora tornato sui livelli pre-pandemia. Poco rilevanti le esportazioni verso Russia e Ucraina (1,6% sul totale) anche se con dinamiche brillanti negli ultimi 2 anni.
L’ittico del Polesine e del Veneziano con 96 milioni di euro si avvicina ai livelli delle esportazioni del 2019 grazie alla ripresa della domanda in Germana, Francia, Croazia e Spagna. Il rincaro dei prezzi energetici si ripercuote lungo tutta la filiera del distretto a cominciare dalla pesca, che diventa non economica e provoca il fermo delle barche, fino alla fase di lavorazione e alla trasformazione alimentare che utilizza pesce importato, rincarato del costo del trasporto che non si riesce più a scaricare sul cliente finale.
Nel sistema moda recuperano i livelli pre-crisi: l’Occhialeria di Belluno (+88 milioni di euro e +3,1% sul 2019) grazie principalmente alle vendite negli Stati Uniti più che triplicate e alla crescita in Francia e Regno Unito; la Calzatura veronese che ha segnato una crescita del 14,8% sul 2020 e del 13,6% sul 2019, trainata dalla Polonia, dagli Stati Uniti e dalla Germania; la Calzatura Sportiva e sportsystem di Montebelluna che ha superato gli 1,5 miliardi di euro di esportazioni (+42,9 milioni di euro pari a +2,9% sul 2019) grazie a Germania, Stati Uniti, Francia e Romania. Le Calzature del Brenta e la Concia di Arzignano restano invece con livelli di export inferiori al pre-crisi, rispettivamente del -11,9% e del -7,3%, nonostante la ripresa del mercato francese (+45,8% sul 2020 per le Calzature del Brenta e del +37,4% per la Concia di Arzignano). Le tensioni dei prezzi si fanno sentire maggiormente per le concerie che lavorano per le pelletterie di fascia medio-bassa, mentre minori problemi vengono avvertiti dalle imprese inserite nella filiera automotive di fascia alta.
Tra i distretti della metalmeccanica veneta crescono sia le Macchine agricole di Padova e Vicenza (+86,8 milioni di euro, pari a +12,5% sul 2019), sia la Termomeccanica scaligera (+48,6 milioni di euro pari a +3,3% sul 2019). I mercati di sbocco più importanti per le macchine agricole sono stati Francia, Stati Uniti, Germania, Bangladesh e Polonia: il distretto è poi particolarmente esposto verso Russia e Ucraina (42,4 milioni di euro nel 2021, pari al 5,4% del totale). La Termomeccanica scaligera è stata trainata da Francia, Germania, Israele e Stati Uniti, e i livelli di esportazioni verso Russia e Ucraina sono contenuti (38,2 milioni di euro, pari al 2,5% del totale). La Meccanica di Vicenza, che ha risentito maggiormente della scarsità delle materie prime e dei ritardi negli approvvigionamenti, resta al di sotto dei livelli del 2019 di 95,7 milioni di euro (pari a -4%), pur mostrando una buona ripresa in Francia, Germania, Pakistan e Stati Uniti: l’esposizione verso Russia e Ucraina è significativa (92,9 milioni di euro pari la 4,1%).
Positivo il 2021 per le esportazioni dei distretti del sistema casa veneto, tutti in crescita sia rispetto al 2020 che al 2019: spiccano il Marmo e granito di Valpolicella (+65,1 milioni di euro pari a +17,6% sul 2019) trainato da Stati Uniti, Germania e Kuwait; il Mobile del bassanese (+61,3 milioni di euro pari a +15,3% sul 2019) grazie a Germania, Stati Uniti, Francia e Polonia; il Legno e arredo di Treviso (+46,6 milioni di euro pari a +2,3% sul 2019) che si è rafforzato nei mercati consolidati di Francia e Regno Unito e ha avuto un balzo delle vendite in Polonia; i Sistemi per l’illuminazione di Treviso e Venezia crescono leggermente (+3,1% sul 2019) sostenuti da Germania, Stati Uniti e Francia; i Mobili in stile di Bovolone recuperano (+6,4% sul 2019) sulla spinta di Stati Uniti, Ungheria e Francia; i Prodotti in vetro di Venezia e Padova (+2,3% sul 2019) si riprendono principalmente negli Stati Uniti, Spagna e Regno Unito.
L’esposizione verso Russia e Ucraina è particolarmente significativa per il Mobile in stile di Bovolone, con una quota del 16,4% sul totale, anche se già nel 2021 le esportazioni verso il mercato russo avevano dato segnali negativi (-5,1%). Rilevante l’incidenza delle esportazioni verso i due paesi in conflitto anche per il Mobile del bassanese (6,8% del totale) e per i Sistemi di Illuminazione di Treviso e Venezia (5,6%).