Realizzare una mappa in grado di ripercorrere ogni fase dello sviluppo delle cellule staminali del sangue nell’embrione umano. Questo l’obiettivo di uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Eli and Edythe Broad Center of Regenerative Medicine and Stem Cell Research presso l’Università della California a Los Angeles, dell’University College di Londra, dell’Università tedesca di Tubinga e del Murdoch Children’s Research Institute in Australia. Il team, guidato da Hanna Mikkola, ha elaborato la prima mappa completa dello sviluppo delle cellule staminali del sangue. Questo risultato, commentano gli autori, potrebbe fornire un progetto per la produzione artificiale di cellule staminali completamente funzionali, il che potrebbe ampliare notevolmente le opzioni di trattamento per tumori del sangue come la leucemia e per malattie del sangue ereditarie come l’anemia falciforme. Le cellule staminali del sangue, spiegano gli esperti, vengono chiamate anche cellule staminali ematopoietiche, hanno la capacità di riproduzione illimitata e possono differenziarsi in qualunque cellula ematica del corpo umano. Negli ultimi decenni, le terapie e i trapianti salvavita si basavano sulle staminali del midollo osseo e su quelle del cordone ombelicale. Queste opzioni sono però limitate dalla carenza di donatori e dal basso numero di cellule staminali nel sangue del cordone ombelicale. “Finora non è stato possibile produrre cellule staminali del sangue funzionali da cellule staminali pluripotenti umane – osserva Mikkola – perché non erano disponibili informazioni dettagliate sul funzionamento della cellula che si cercava di ottenere. Il nostro lavoro potrebbe contribuire a superare questa limitazione”. “Ora abbiamo un manuale sul modo in cui vengono prodotte le cellule staminali ematopoietiche nell’embrione – afferma Vincenzo Calvanese, collega e coautore di Mikkola – e sul modo in cui queste unità acquisiscono le proprietà che le rendono utili per i pazienti”. I ricercatori hanno utilizzato una serie di tecnologie all’avanguardia per identificare le reti e le funzioni genetiche uniche di migliaia di singole cellule e rivelare la posizione di queste cellule nell’embrione. Gli scienziati sono stati in grado di individuare l’esatto precursore nella parete dei vasi sanguigni che dà origine alle cellule staminali del sangue. Questa scoperta chiarisce una controversia di lunga data sull’origine cellulare delle cellule staminali e sull’ambiente necessario per produrre una cellula staminale del sangue piuttosto che una cellula progenitrice del sangue. “Siamo davvero entusiasti delle possibilità che questo lavoro solleva – conclude Mikkola – la nostra mappa può contribuire a comprendere in che modo le cellule del sangue possano influenzare lo sviluppo di malattie. Grazie a queste nuove conoscenze, possiamo studiare perché alcuni tumori risultino più aggressivi di altri. Abbiamo creato una risorsa online che gli scienziati di tutto il mondo possono utilizzare per le loro ricerche. Speriamo di vedere presto i frutti del nostro lavoro”.