Exor torna in utile

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Il gruppo Exor (nella foto, l’a. d. John Elkann) chiude il 2021 con un utile netto consolidato di 1,717 miliardi di euro, contro una perdita di 30 milioni nel 2020. Alla prossima assemblea verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione, per un totale di 99 milioni di euro, invariato rispetto ai precedenti esercizi.  Tra gli altri dati di bilancio di Exor, il Net Asset Value al 31 dicembre 2021 era di 31,069 miliardi (+ 7 rispetto ai 24 miliardi di fine 2020). Il Nav per azione è salito a 132,41 euro in aumento di 30,33 euro.
Il miglioramento dell’utile netto, informa una nota, deriva soprattutto dal miglioramento delle performance delle società operative (3,009 miliardi), parzialmente compensato dall’effetto dell’accordo transattivo raggiunto da Exor con l’Agenzia delle Entrate che ha comportato il pagamento di tasse per 744 milioni di euro (di cui 101 per interessi) – e da perdite non ricorrenti per 504 milioni derivanti dal deconsolidamento di Fca a seguito della fusione con Psa.
 Al 31 dicembre 2021 il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 16,759 miliardi, in crescita di 3,669 miliardi. La posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holding al 31 dicembre 2021 è negativa di 3,924 miliardi, e riflette una variazione negativa di 673 milioni rispetto a fine 2020, soprattutto per via dei dividendi ricevuti dagli investimenti (1,208 miliardi), più che compensati dagli investimenti effettuati (1,335 miliardi) e dai dividendi distribuiti (100 milioni).