L’incremento dei costi di produzione, dall’energia, al packaging ai traposti, colpisce duramente l’industria del riso e mette a rischio la sostenibilità del settore. E’ la denuncia dell’Associazione Industrie risiere italiane (Airi), presieduta da Mario Francese.
“Sino ad oggi – riporta una nota – l’industria risiera italiana, principale player con una quota pari al 40% dell’intero mercato europeo, ha compiuto grandi sforzi per contenere le ricadute degli aumenti dei costi. L’industria, che ha per buona parte assorbito gli aumenti registrati fino all’autunno scorso, oggi non è più in grado di contenere la nuova escalation. Da ottobre 2020 a ottobre 2021 il costo dell’energia elettrica è aumentato del 400% e ulteriormente raddoppiato da ottobre 2021 ad oggi. Stessa sorte per il gas metano, che è aumentato del 500% da ottobre 2020 a ottobre 2021 e di un ulteriore 150% negli ultimi tre mesi”. A questi si aggiungono i costi dei trasporti e del packaging.
“Da novembre 2021 ad oggi – si afferma – il prezzo delle varietà più consumate è aumentato tra il 40% e il 50%. Rispetto allo scorso anno gli aumenti hanno toccato picchi fino al 120% su alcune varietà. L’industria ha cercato di contenere gli aumenti dei costi comprimendo i margini ma è evidente che il perdurare degli aumenti rende la situazione non più sostenibile”.