Più vicino il Cashback fiscale. Le detrazioni mediche e altri sconti fiscali arriveranno sul conto corrente del contribuente notificate attraverso la app Io e non più attraverso la presentazione della documentazione in dichiarazione. Il ministero dell’economia ha dato sostanzialmente il via libera alla proposta del M5S di modifica alla legge delega fiscale presentata nel corso delle riunioni di maggioranza da Vita Martinciglio, capogruppo M5S alla camera e ha sciolto sul punto le riserve. Riserve che restano su altri temi come quello dei forfettari per cui si è rialzata la cortina dei malumori tra i diversi esponenti della maggioranza e per scongiurare nuove rotture oggi si darà il via a incontri bilaterali di maggioranza al ministero dell’economia. Nuovo round di calcoli e aggiustamenti che una prima conseguenza l’hanno portata: lo slittamento del voto della legge delega in aula alla camera ad aprile. Originariamente i lavori dovevano essere conclusi in commissione questa settimana per garantire l’avvio del voto in aula il 28 marzo. Oggi si avvieranno nuovamente incontri bilaterali soprattutto sul nodo costi gli ottimisti nella maggioranza contano di arrivare a un testo concordato entro giovedì. Ieri dunque nulla di fatto tra gli esponenti della maggioranza e Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all’economia in rappresentanza delle posizioni dell’esecutivo.
Cashback fiscale. La disposizione prevede la graduale trasformazione senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica delel detrazione individuate all’articolo 15 del Tuir (tra cui le spese mediche) in relazione ad acquisti di specifici beni e servizi in rimborsi erogati direttamente le piattaforme telematiche diffuse.
«È stato accolto l’impianto del cashback fiscale come lo abbiamo proposto: il governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l’erogazione diretta” delle detrazioni, “e c’è una proposta migliorativa di Leu su cui non poniamo alcun ostacolo». Lo ha detto la deputata del M5s Vita Martinciglio, al termine della riunione di maggioranza con il governo sulla delega fiscale.
Flat tax, riparte il confronto. Lo scivolo di due anni al superamento delle condizioni di accesso al regime dei forfettari con l’applicazione di una aliquota piatta divide. Su fronti opposti Pd e Lega. Per Gian Mauro Fragomeli, pd,: «Si sottostimano alcune valutazioni sulla flat tax per gli autonomi, con gli scivoli si rischia di ampliare gli importi e questo provocherà squilibri, e un aumento delle tasse per altre categorie, come i pensionati. Non ci opponiamo a un rientro agevolato dal regime forfettario a quello ordinario: mettiamo delle maxi detrazioni o altre misure, ma chi supera la soglia dei 65mila euro deve rientrare nel sistema ordinario, non si puo’ avere una aliquota flat. È un problema di equità». Per Alberto Gusmeroli e Massimo Bitonci, Lega: «Apparentemente si è fatto un passo indietro ci sono dei temi che sono ancora divisivi, come la mini flat-tax e da chiarire altri versanti. Ci sono ancora delle distanze all’interno della maggioranza su alcuni argomenti. Noi chiediamo le cedolari sulle locazioni immobiliari e di non aumentare la pressione fiscale per singola imposta». La Lega, confermano «ha chiesto slittamento dell’approdo in aula della delega, che permetta di affrontare i temi irrisolti ed è stato concesso». In una posizione di mediazione il movimento 5 stelle: «Sulla flat tax attendiamo una riformulazione più specifica sul regime transitorio, che indicativamente sarà biennale. Ma è uno dei nodi da sciogliere perché, ha aggiunto Martinciglio, condiziona l’impalcatura della legge delega che è a invarianza finanziaria».
Tra i temi aperti oltre quello dell’allargamento della platea della flat-tax (la Lega chiede di salire da 65mila euro a 85mila di imponibile con un’aliquota al 20%) ed il meccanismo di rientro verso l’imposizione ordinaria c’è anche il chiarimento da parte del ministero dell’economia di come intende attuare la riforma degli acconti per i professionisti e l’addio alla ritenuta d’acconto.
Cristina Bartelli, ItaliaOggi