L’Italia non ha problemi di gas, perché ha una grandissima capacità di stoccaggio. A dirlo, un interessante servizio del Tg5, a firma di Carlotta Andreani. Si tratta di un caso storico che ha dato all’Italia “una possibilità in più nella gestione delle forniture di gas. Sono state le estrazioni di gas negli anni cinquanta e sessanta – spiega il servizio – a rendere disponibili oggi, migliaia di metri cubi di cunicoli”. E ancora: “Sono diventati i nove impianti di stoccaggio del colosso pubblico del settore, Snam (nella foto, l’a. d. Marco Alverà)”. Così sono distribuiti: 5 in Emilia Romagna, 1 in Abruzzo e 3 in Lombardia. Il servizio spiega poi che l’Italia “importa, circa, il 95% di gas che consuma. Nella situazione precedente alla guerra in Ucraina, il 45% proveniva dalla Russia e il 28% dall’Algeria”. A Febbraio, le cose sono cambiate: oggi, l’Algeria è il primo Paese importatore per l’Italia (precisamente – sempre secondo i dati del servizio del Tg5 – lo Stato importa 1,7 mld di metri cubi contro l’1,3 mld di metri cubi proveniente dalla Russia). Non dimentichiamo, che esiste anche l’Azerbaijan “attraverso il gasdotto Tap”. Ed ecco la notizia più importante, contenuta nel servizio che ci preme di sottolineare: “Negli impianti di stoccaggio della Snam, c’è più gas di quanto ne riesca ad immagazzinare la Germania. Per l’Italia è un primato europeo”. Il vantaggio consiste “nella possibilità di acquistare gas durante l’estate”, quando i prezzi sono più convenienti. Quella di Snam è una “tecnologia da primato mondiale, che serve anche per gestire le operazioni di compressione e dispacciamento del gas”. Questa è una grande fortuna per noi italiani, perché la distribuzione è garantita anche in caso di riduzione delle forniture. Al momento, ci sono 2,5 mld di metri cubi negli stoccaggi. Grazie agli impianti di Snam, l’Italia potrebbe diventare – in futuro – il centro europeo per lo stoccaggio dell’idrogeno.