Dopo la grande paura del “bollino nero” Ue, l’Emilia-Romagna torna ad investire per garantire produzioni di qualità di vino, in particolare per le varietà Doc e Igt. È l’obiettivo del nuovo bando, per oltre 15,2 milioni di euro, approvato dalla Giunta regionale per sostenere investimenti nel segno dell’innovazione tecnica e varietale. Sono interessati, fa sapere la Regione, i territori di tutte le province: dalla pianura emiliana e romagnola fino alla costa e a tutta la collina. Il bando rientra tra le misure finanziate dall’Ue attraverso l’organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, e concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà di uva da vino e per incentivare tecniche produttive innovative, all’insegna della meccanizzazione colturale e dell’installazione di impianti irrigui di ultima generazione. “Un’occasione per riconvertire i vecchi vigneti, sempre favorendo le produzioni di vini a Denominazione d’origine o a Indicazione geografica- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- e anche per ricalibrare l’offerta commerciale delle aziende, adeguandola alla nuova domanda di mercato, sempre più orientata verso vini di qualità”. “L’obiettivo- prosegue l’assessore- è una produzione vitivinicola sempre più digitale e sostenibile, che valorizzi i vitigni autoctoni di nuova introduzione in grado di resistere all’attacco dei patogeni e di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e che abbatta i carichi energetici e chimici lungo tutta la filiera”. Soddisfazione da Coldiretti. “La delibera della Giunta regionale che approva le nuove disposizioni relative alle domande di contributo della misura ristrutturazione e riconversione vigneti per la campagna 2022-2023 rappresenta un passo avanti importante per il settore vitivinicolo dell’Emilia-Romagna. Permette infatti di tutelare le produzioni della nostra filiera dall’invasione di vini generici stranieri”, afferma Nicola Bertinelli, presidente di Coldiretti Emilia-Romagna.