Conoscenze dei risparmiatori poco diffuse, scelte sul risparmio residuali, scarsa fiducia negli intermediari. Questo il quadro che emerge, secondo il presidente della Consob, Paolo Savona, nella foto, dal Rapporto Consob sulle scelte degli investitori, presentato ieri. “I risultati dell’indagine – nota Savona – affermano che le conoscenze finanziarie dei risparmiatori sono poco diffuse, anche se risultano lievemente migliorate, come pure sono deboli le competenze digitali, nonostante l’incremento registrato nell’uso dei nuovi strumenti nel corso della pandemia. La conoscenza degli investimenti sostenibili è un vivo desiderio, ma si presenta per ora piuttosto bassa”.
Secondo Savona “la maggior parte degli investitori non ha un piano finanziario autonomo, soprattutto di lungo periodo; di conseguenza i risparmi sono un residuo risultante dal reddito disponibile al netto delle spese effettuate. L’attitudine a gestire personalmente i risparmi è modesta, mentre persiste la dipendenza delle loro scelte dalla fiducia nei gestori ufficiali. Gli investitori entrati nel mercato nell’ultimo biennio hanno competenze finanziarie e digitali inferiori a chi è presente da tempo”. I risparmiatori, aggiunge, “chiedono di compensare le perdite quando si realizzano, e riversano sulle autorità di controllo l’onere della loro protezione”.
Savona coglie inoltre alcune contraddizioni. “Metà del campione non ha fiducia di nessun intermediario finanziario, qui c’è un’incoerenza, perchè non gestiscono i risparmi in conto proprio ma si affidano agli intermediari di cui non hanno fiducia. C’è poi una larga maggioranza degli investitori che considerano la garanzia di rimborso come principale variabile, poi affermano di guardare con interesse alle criptovalute che questa garanzia non la danno”.