Bill Gates e il principe Al Waleed bin Talal entrano a Venezia. Il colosso canadese degli hotel Four Seasons, che a loro fa capo, conosciuto in tutto il mondo con i suoi 122 tra hotel e resort, conquista l’hotel Danieli, attualmente gestito dal 2015 dal gruppo statunitense Marriott. Sul tavolo c’è già la messa a punto della ristrutturazione, che verrà firmata dal designer Pierre-Yves Rochon, perché la struttura sia pronta nel 2024.
Venezia come Firenze, Milano e Taormina
Da tempo circolavano voci circa l’interessamento di Four Seasons per una struttura nella Serenissima e alcuni supponevano che la scelta sarebbe caduta sull’hotel Bauer, ultimo passaggio di mano al colosso austriaco Signa Holding. Invece, l’accordo riguarda il Danieli, i cui muri – che hanno alle spalle 200 anni di attività – erano arrivati nella collezione di alberghi di lusso dell’immobiliarista Giuseppe Statuto, che lo aveva rilevato ancora nel 2005 da Starwood. L’immobiliarista, nel 2018, era finito nei guai a Roma e messo ai domiciliari con l’accusa di bancarotta; ma per il Danieli non c’erano state ripercussioni. Gli altri Four Seasons in Italia sono a Firenze, a Milano, completamente rinnovato, e a Taormina, il San Domenico inaugurato a luglio dello scorso anno (comprato nel 2016 per 52,2 milioni); gli ultimi due di proprietà proprio del gruppo Statuto
Trenta milioni per le ristrutturazioni
Ora, il fondo americano King Street avrebbe predisposto i capitali per i lavori di ristrutturazione, si parla di una cifra sui 30 milioni di euro. Three Star Capital Partners è l’Advisor finanziario dell’operazione. La società di consulenza Jll, che ha portato avanti le attività di valutazione, stima che la struttura avrà un valore finale di oltre 500 milioni di euro. Per parte loro, le catene alberghiere interessate dall’operazione non forniscono elementi decisivi. Four Seasons fa sapere «di essere sempre alla ricerca di nuove opportunità per espandere la presenza in Italia» e di guardare a Venezia, come ad altre destinazioni, «con grande attenzione, per assicurarci i giusti progetti con i migliori partners». Un’indicazione per altro che le cose siano sul punto di cambiare viene dalla catena che uscirebbe dal Danieli. «L’iconico Hotel Danieli rimane aperto e continua a far parte del nostro portfolio Luxury Collection fino al termine del contratto – ha dichiarato ieri un portavoce del gruppo Marriott International – Durante questo periodo, i nostri ospiti continueranno ad usufruire dei benefici del nostro pluripremiato programma Marriott Bonvoy». Marriott resterà presente a Venezia con sei alberghi, inclusi il Gritti, il The St. Regis Venice e il Jw Marriott Venice Resort and Spa.
La storia dell’hotel
Il Danieli è ospitato a Palazzo Dandolo, fatto costruire dal doge Enrico Dandolo sulla Riva degli Schiavoni, a pochi passi da piazza San Marco alla fine del XIV secolo; la storia narra che l’imprenditore Giuseppe Dal Niel ne avrebbe acquistato il secondo piano dalla nobile Elena Michiel Bernardo nel 1822, convertendolo in albergo. Oggi, l’albergo è «triplicato» con i palazzi attigui: Palazzo Casanova, (XIX secolo) e Palazzo Danieli Excelsior, detto «Danielino» (XX secolo). L’operazione in arrivo per altro sta già creando reazioni nel settore a Venezia. «Four Seasons è benvenuta, un marchio top nel mondo alberghiero. Da tempo cercavano una struttura qui – commenta Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione veneziana albergatori (Ava) – Un passo in avanti per Venezia». Qualche rumor vedeva l’hotel di «The Tourist» – indimenticabili le scene di Johnny Depp e Angelina Jolie tra i suoi corridoi – cambiare bandiera dal 2026, appunto con l’insegna del brand canadese Four Seasons fondato da Isadore Sharp e che vede dal 2007 proprietari di maggioranza Bill Gates e il principe Al-Waleed bin Talal. I tempi si sono accelerati. «Se ci fosse la conferma, siamo pronti ad aprire da subito un tavolo con Four Seasons per la salvaguardia dell’occupazione», sottolinea Monica Zambon di Filcams Cgil.
Camilla Cargioni, corrieredelveneto.corriere.it