Fattura elettronica anche per i forfettari

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Ci sarà l’abrogazione della norma che esenta i forfetari dall’obbligo della fatturazione elettronica mentre si lavora a profilare i soggetti a rischio evasione da omessa fatturazione seguendo le tecniche dei giganti del web con i nostri dati. «La finalità», racconta a ItaliaOggi il sottosegretario all’economia Maria Cecilia Guerra illustrando le strategia del mineconomia per il recupero dell’evasione inviate a Bruxelles, «è fare emergere posizioni da sottoporre a controllo e soprattutto incentivare l’adempimento spontaneo da parte del contribuente» . E intanto sui futuri nuovi sostegni il sottosegretario conferma che: «Se sarà necessario verranno messi a punto ulteriori interventi di sostegno».

Domanda. La relazione del ministero sui programmi di recupero evasione inviata a Bruxelles pone al centro il contrasto alle mancate fatturazioni. Ma i propositi dovranno tradursi in norme. Cosa state preparando?

Risposta. La Relazione serve a orientare l’azione del governo per realizzare gli impegni presi con il Pnrr per la riforma dell’amministrazione fiscale. L’idea è di concentrarsi prioritariamente sull’evasione Iva dovuta alla mancata fatturazione, quantificata in 19,6 miliardi. Per contrastare questo fenomeno, si deve lavorare su interventi, non solo normativi ma anche di attuazione di norme già esistenti e di tipo organizzativo. Occorre potenziare l’analisi e la gestione del rischio di evasione. Ciò richiede di operare una integrazione delle banche dati esistenti, nel rispetto della privacy e con tecniche avanzate, per definire le tipologie di contribuenti più a rischio di evasione e per identificare i comportamenti anomali. Un poco quello che fanno i giganti del web con i nostri dati per profilare i nostri gusti e orientare i nostri consumi. La finalità è fare emergere posizioni da sottoporre a controllo e, soprattutto, incentivare l’adempimento spontaneo da parte del contribuente.

D. Quali sono i risultati di recupero finora raggiunti con le norme in vigore con la fatturazione elettronica?

R. L’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° gennaio del 2019 ha permesso un recupero di evasione Iva, rispetto al 2018, stimato in 3,5 miliardi di euro.

D. Bruxelles ha autorizzato l’estensione della e-fattura anche per gli operatori in regime forfetario. Ma le norme ancora non ci sono. Come saranno strutturate?

R. La richiesta di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche a questi operatori è venuta dalle Commissioni finanze di Camera e Senato. Comporta l’abrogazione della norma che attualmente li esenta da tale obbligo (contenuta al comma 3 dell’articolo 1 del decreto legislativo 127/2015). Va sottolineato che il passaggio alla fatturazione elettronica permetterà a questi operatori di ridurre i propri costi grazie al pacchetto di programmi per la gestione delle e-fatture e al sistema di archiviazione digitale messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle entrate.

D. Si parla nel documento della mole di dati disponibili e delle banche dati che non dialogano. Per il 2022 sono previsti interventi che sblocchino la situazione?

R. L’interconnessione delle banche dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria è necessaria per fare un salto di qualità nel contrasto all’evasione fiscale, non solo ai fini di renderla più efficace ma anche, mi preme sottolineare, per ridurne i costi in capo ai contribuenti oltre che all’amministrazione, con analisi più mirate, che permettano, ad esempio di focalizzare i controlli sui contribuenti ad alto rischio.

Per sbloccare la situazione i provvedimenti normativi già esistono, e si sta lavorando per dare loro la migliore applicazione possibile. La legge di bilancio per il 2020 ha già previsto la possibilità di utilizzare e mettere in collegamento, ai fini di compiere analisi del rischio fiscale, le diverse banche dati dell’Anagrafe tributaria, compreso l’Archivio dei rapporti finanziari. Per le medesime finalità si dovrà dare attuazione alle norme contenute nel decreto legge 124 del 2019, che permettono l’uso dei dati “integrati” che descrivono i beni ceduti e i servizi prestati riportati nelle e-fatture.

D. Il garante privacy ha dato un parere sul provvedimento che crea la banca dati e-fattura dell’agenzia delle entrate chiedendo maggiori garanzia sui dati dei privati. Cosa farete per evitare il grande fratello fiscale?

R. In una prima fase il garante non ha dato il suo assenso all’uso dei dati integrati della fatturazione elettronica, nell’analisi del rischio di evasione che riguarda il rapporto con il consumatore finale, ritenendoli ridondanti rispetto alla finalità del contrasto all’evasione.

Sono dati in realtà molto utili che permetterebbero, ad esempio, di valutare la congruenza fra la descrizione della merce ceduta e l’importo fatturato, oppure l’incoerenza fra i regimi Iva in cui vengono fatti rientrare i costi e quelli dei ricavi. Il rispetto della normativa europea sulla privacy e la tutela massima dei dati del contribuente orienteranno sicuramente l’azione del governo, ma non bisogna confondere questa tutela necessaria con un presunto diritto a nascondere i dati relativi alla base imponibile delle diverse imposte al fisco.

D. Per fronteggiare la quarta ondata pandemica si parla di nuovi sostegni economici alle imprese. Ci può anticipare su cosa state lavorando?

R. Già con gli ultimi provvedimenti, e in particolare con la legge di bilancio, il governo e il parlamento hanno messo a punto importanti interventi di sostegno economico alle imprese, che dispiegheranno i loro effetti nel 2022 e negli anni seguenti. Seguiamo con attenzione lo sviluppo della pandemia e i suoi effetti sui diversi soggetti economici. Se sarà necessario verranno messi a punto ulteriori interventi di sostegno.

Cristina Bartelli, ItaliaOggi