Con una volta, ma due. Credit Suisse sta cercando di fare chiarezza su una possibile seconda violazione delle regole di quarantena relative al Coronavirus da parte del suo presidente del Consiglio di amministrazione, il portoghese António Horta-Osório. Nessun commento da parte della banca sulla notizia diffusa dalla stampa specializzata, ma il ceo Thomas Gottstein ha aperto un’indagine interna, poco prima di Natale. Se confermata, per il 57 enne Horta-Osorio sarebbe la seconda volta che viola la restrizioni.
La prima volta a Wimbledon
La prima volta è avvenuta il primo dicembre. Horta-Osorio era rientrato in Svizzera da tre giorni, con un volo da Londra. Il Regno Unito è nella lista svizzera dei Paesi a rischio per il Covid e, dunque, il numero uno di Crédit Suisse avrebbe dovuto rimanere nella propria abitazione di Wollerau, sul lago di Zurigo, per 10 giorni. Horta-Osorio aveva chiesto una deroga sia al governo elvetico che al Cantone di Zurigo, senza ottenerla. Così, incurante dei divieti, aveva rotto l’isolamento prendendo un aereo di Crédit Suisse per volare in Spagna. La notizia si era diffusa e l’uomo aveva dovuto chiedere scusa.
Ora rischia il posto
Ora, però, salta fuori che Horta-Osorio l’aveva già fatto. L’11 luglio, infatti, il presidente del Cda di Crédit Suisse aveva assistito alla finale del torneo di Wimbledon, a Londra, tra Djokovic e Berrettini. Per entrare nel Regno Unito si deve fare un periodo di quarantena, ma il banchiere se ne era del tutto disinteressato. Un nuovo scandalo per Crédit Suisse che potrebbe avere ripercussioni pesanti per Horta-Osorio: stando alle voci della stampa specializzata, il ceo Gottstein pare sia infatti intenzionato ad allontanarlo per sempre.
Corriere.it