Masayuki Uemura, uno delle figure chiave di Nintendo si è spento all’età di 78 anni. Ingegnere elettronico, sviluppatore di videogiochi ed infine accademico, nel 1972 passa da Sharp a Nintendo, una società che stava incominciando a muovere i primi passi nel settore dell’intrattenimento elettronico. L’allora presidente Hiroshi Yamauchi aveva espresso il desiderio di progettare un dispositivo che fosse in grado di giocare ai titoli arcade anche nel salotto di casa propria collegati ad una TV. Uemura fu l’uomo che diede vita a Famicom, una periferica prodotta per la console Family Computer, che consentiva di eseguire giochi su floppy disk anziché su cartuccia. Questa versione verrà poi ulteriormente sviluppata fino a a diventare lo SNES o Super Famicom. Uemura ha poi lasciato la sua posizione presso Nintendo nel 2004, per inserirsi in un contesto accademico: si è reinventato come professore alla Ritsumeikan University di Kyoto, ruolo che ha ricoperto fino alla sua morte. Nel 2020, in una rara intervista che ha concesso ad un giornale inglese durante una sua visita nel Regno Unito, ha dichiarato che secondo lui, tutto quello che è stato possibile realizzare coi giochi su console è stato realizzato. Ha aggiunto che, ai tempi, il NES è stato un grosso salto nel buio: ma il fatto di essere riusciti a realizzarlo, in una condizione così precaria, è stata grossa fonte di orgoglio per l’ingegnere giapponese.