Tutti gli aumenti sulle pensioni fascia per fascia

Share

Le pensioni del 2022 saranno più ricche per oltre 22 milioni di italiani: come cambiano gli importi in base alle varie soglie

Tasso di rivalutazione- Sul decreto Mef datato 17 novembre 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale qualche giorno fa viene riportato un aumento lordo dell’1,7%: possibile sia grazie ai “tagli” che all’adeguamento del trattamento pensionistico dell’anno in corso rispetto al 2020. Quest’anno, il decreto ministeriale ha confermato che le pensioni non hanno subito alcun adeguamento”. Gli italiani che avranno l’adeguamento pensionistico sono più di 22 milioni e varierà in base alla fascia di reddito di ciascun pensionato. A inizio 2023, invece, si applicherà il valore definitivo che potrà essere uguale, più alto o più basso con contestuale conguaglio a favore o sfavore dei pensionati.

Tornerà in vigore il sistema a scaglioni che sarà a vantaggio dei pensionati perchè le decurtazioni del tasso di rivalutazione si applicheranno soltanto sulle quote di assegno che supereranno certe soglie. Le pensioni con importo fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro), subiranno l’incremento pieno dell’1,7%; quelle con un importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo (tra 2.062 e 2.577 euro), riceveranno il 90% dell’1,7% (rivalutazione effettiva dell’1,53%), ma rimane comunque la rivalutazione piena (1,7%) dello scaglione fino a 2.062 euro; quelle che superano cinque volte il minimo, quindi oltre i 2.578 euro, avranno un incremento del 75% sull’1,7% (rivalutazione reale dell’1,275%). Anche qui, c’è la rivalutazione piena dello scaglione fino a 2.062 euro e l’1,53% della fascia compresa tra 2.062 e 2.578 euro.

In pratica, una pensione di duemila euro lordi al mese avrà un incremento (lordo) di 34 euro mensili, una pensione da duemila e 500 euro lordi al mese, quindi tra 4 e 5 volte il minimo, incasserà circa 42 euro al mese in più. L’adeguamento riguarderà anche il valore del trattamento minimo di pensione: dagli attuali 515,58 euro mensili si passerà a 524,34 euro, mentre l’assegno sociale aumenterà da 460,28 a 468,10 euro mensili. Il governo ha a disposizione un tesoretto di 8 miliardi di euro con il quale può mettere mano a tagli che riguardano Irpef, Irap e pensioni: il problema è stabilire a cosa dare priorità.