Le attese delle famiglie rispetto all’economia italiana aumentano. Questo è quanto si legge in una nota di Bankitalia:
“In ripresa la propensione a spendere nei comparti più colpiti tra cui alberghi, bar e ristoranti” e “cautela nelle prospettive di spesa soprattutto tra i meno abbienti”. Per l’istituto centrale “Il saldo tra attese di miglioramento e peggioramento della situazione economica e del lavoro è positivo per la prima volta da primavera 2020; le famiglie che prefigurano un peggioramento sono calate di oltre il 10%”. Circa un terzo delle famiglie ammette di essere riuscito a risparmiare qualcosa dall’inizio della pandemia; la percentuale sale per i nuclei in cui il capofamiglia è laureato. La quota di famiglie che ritiene di riuscire a risparmiare nei prossimi dodici mesi è rimasta quasi invariata, al 44 per cento.
Dall’indagine, fatta tra fine agosto e inizio settembre su 2000 nuclei familiari, emerge come “i comportamenti di consumo restino condizionati dall’emergenza sanitaria, ma appaiono in progressivo miglioramento”. Rispetto alla rilevazione di aprile la percentuale di famiglie che dice di avere ridotto le spese per alberghi, bar e ristoranti nel confronto con il periodo precedente alla pandemia è diminuita di 15 punti percentuali, pur restando alta (al 71 per cento; aveva toccato quasi il 90 per cento nelle fasi più acute della pandemia). Tra le motivazioni che hanno bloccato la spesa, “è rimasta invariata l’importanza attribuita alla paura del contagio; è sensibilmente diminuita quella associata alle misure di contenimento, in connessione con il venire meno delle restrizioni a partire dalla primavera. Permane tuttavia una certa cautela nelle attese di spesa a tre mesi, in particolare tra le famiglie con maggiori difficoltà economiche e tra quelle che nel mese precedente l’intervista hanno percepito un reddito più basso rispetto a prima della pandemia” rileva l’indagine”.
Si rafforzano “i segnali di pressioni al rialzo sui prezzi di vendita” delle abitazioni e “per la prima volta dall’inizio della rilevazione nel 2009, la quota di operatori che ravvisa un aumento delle quotazioni nel terzo trimestre rispetto al precedente è superiore, seppur lievemente, a quella di chi ne indica un calo”. E quanto si scrive rispetto al sondaggio congiunturale della Banca d’Italia condotto presso gli agenti immobiliari dal 27 settembre al 22 ottobre 2021. Anche le attese di aumento delle quotazioni nel trimestre in corso sono cresciute rispetto alle aspettative di un calo dei listini.