Nelle settimane passate, Carrefour Italia aveva annunciato la sua posizione in merito ai licenziamenti. Adesso, la multinazionale francese della grande distribuzione organizzata ha formalizzato ai sindacati la procedura di licenziamento collettivo, che riguarderà 769 lavoratori spalmati per 9 regioni: Valle D’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna. Si contano 261 esuberi in 27 Ipermercati, 313 in 67 market, 168 in 10 cash&carry e 168 posti di lavoro presso le sedi amministrative di Milano, Nichelino, Roma, Airola, Grugliasco, Napoli, Rivalta e Moncalieri. Nel Piano organizzato dalla direzione aziendale è compresa la dismissione di 106 negozi della rete vendita diretta, di cui 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising.
Nella nota aziendale, dicono i sindacati, viene spiegato che «i motivi alla base della situazione di eccedenza sono da individuarsi nella grave situazione economico gestionale. Il complessivo calo del fatturato e dei clienti da un lato, e l’incidenza del costo del lavoro dall’altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio che ormai non è più sostenibile e costringe la società a un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato».
L’azienda sottolinea di aver discusso il piano con i sindacati l’11 novembre confermando che il piano di esodi incentivati presentato ai sindacati sarà gestito su base volontaria attraverso l’attivazione di una procedura formale come previsto dalla legge, e riguarderà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale.
«La Fisascat Cisl – spiega il segretario generale aggiunto della federazione cislina Vincenzo Dell’Orefice (nella foto)- ritiene non percorribile la strada di un confronto finalizzato unicamente a consentire licenziamenti e cessioni di negozi a terzi». Il sindacalista sollecita Carrefour Italia «a integrare il proprio piano d’azione con delle parti relative alla prospettiva futura della rete a gestione diretta in Italia». A cominciare da «un dettagliato piano di investimenti sulla rete commerciale fisica, che presenta, in moltissimi casi, difetti strutturali che rendono sempre meno fruibili i punti di vendita e che, sovente, finiscono per allontanare la clientela dal marchio». Per poi intervenire con «un focus sull’ipermercato, format che nell’ambito dell’organizzazione aziendale della multinazionale francese in Italia riveste un ruolo significativo, anche in termini di occupati, e che, pertanto, va necessariamente rilanciato, se effettivamente Carrefour vuole restare nel nostro Paese». E dunque «dalla definizione di un protocollo sulle condizioni di lavoro e di trattamento del personale dipendente impiegato nel ramo franchising e nelle attività terziarizzate».
«Affrontare un negoziato solo per consentire alla Società di arrivare al breakeven point nel 2022, senza che questa assuma precisi impegni sul rilancio della sua attività e sulla conservazione dell’occupazione – dice Dell’Orefice – non è proponibile. La Fisascat Cisl – ha concluso il sindacalista – ritiene di fondamentale importanza che il negoziato intrapreso con la direzione di Carrefour Italia sia finalizzato a stabilire soluzioni che vadano anche oltre il 2022, per verificare concretamente se gli interlocutori di parte aziendale abbiano realmente l’intenzione di operare fattivamente per la creazione di un equilibrio gestionale di medio periodo».
In merito al piano di trasformazione e rilancio per il 2022 annunciato da Carrefour Italia lo scorso 1° ottobre e discusso di nuovo nel corso di un incontro con i sindacati l’11 novembre scorso, Carrefour ha ribadito che il piano di esodi incentivati presentato ai sindacati sarà gestito su base esclusivamente volontaria tramite l’attivazione di una procedura formale come previsto dalla legge, e coinvolgerà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale. L’azienda quindi conferma l’impegno, nell’ambito del confronto con i sindacati e con le istituzioni preposte, ad assicurare ad ogni collaboratore coinvolto la migliore soluzione possibile, predisponendo il ricollocamento interno e percorsi per l’imprenditorialità.
Con il piano di rilancio Carrefour sottolinea la voglia dell’azienda di resistere e continuare ad investire in Italia, così da poter tornare alla profittabilità e a una crescita stabile e sostenibile.