I prodotti del territorio, i comuni della provincia “in gara”, le ricette tipiche, norcini e sfogline, scuole di cucina. Tra gli ospiti lo chef Gianfranco Vissani ed “il cronista della gastronomia” Edoardo Raspelli, nella foto.
Tre giorni all’insegna dei sapori con un ricco calendario di eventi, da oggi a domenica 7: le vie del centro di Ferrara si animeranno con eventi e appuntamenti culturali, gastronomici, showcooking e rievocazioni storiche per il Ferrara Food Festival, il grande evento promosso dall’ Associazione Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Camera di Commercio di Ferrara. La manifestazione vedrà come Main Partner Holding Ferrara Servizi, AFM Farmacie Comunali e FerraraTua; Main Sponsor Cooperativa Giulio Bellini con i suoi marchi Molino Sima e Tenuta Garusola. I Gold Sponsor ad ora presenti sono Torrefazione Krifi, Grandi Riso, Vassalli Bakering, Coop Alleanza 3.0, Quello Giusto e Bia Spa.
Il festival gastronomico, organizzato dalla SGP Grandi Eventi di Stefano Pelliciardi, si articolerà tra piazza Trento e Trieste, piazza Castello, piazza Municipale coinvolgendo quindi tutto il centro cittadino nel celebrare le eccellenze enogastronomiche del territorio attraverso un format che garantirà autorevolezza e successo ad una programmazione capace di richiamare sia tutti gli appassionati della buona tavola sia gli addetti ai lavori nazionali ed esteri.
Tanti gli appuntamenti a tema food da non perdere: sarà una sfida all’ultima fetta la gara dei salami emiliani nell’area eventi PalaEstense in piazza del Municipio. Giorgio Cannì, esperto di food e storico collaboratore de Il Corriere della Sera, selezionerà diverse aziende agricole regionali che si sfideranno alla produzione del miglior salame emiliano artigianale, prodotto conviviale per eccellenza.
Sarà invece un incontro a carattere storico quello organizzato insieme ad Ascom Lugo in collaborazione con Ascom Ferrara ed incentrato su Cristoforo Messi Sbugo, celebre cuoco alla corte di Alfonso I d’Este nella prima metà del ‘500 ,che deve fama e notorietà al suo trattato di gastronomia e scalcheria “Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale di Christoforo di Messi Sbugo” poi rivisto in “Libro novo nel qual s’insegna à far d’ogni sorte di vivande secondo la diversità de’ tempi”. Obiettivo dell’incontro sarà trovare i segni della cucina del Libro Novo al giorno d’oggi nei piatti di casa, e non, della cucina ferrarese, con tanto di showcooking per mostrare la realizzazione dei piatti.
Si prosegue con le sfogline dell’Accademia della Sfoglia per veder creare un enorme tortellaccio ripieno alla zucca delle dimensioni e fattezze di una statua dedicata a questo caposaldo culinario. Proseguono gli appuntamenti con una sfida dall’atmosfera molto aristocratica: protagonista sarà infatti la regina della cucina tradizionale, ovvero la zucca, che verrà ospitata da una parte alla corte degli Estensi nella versione ferrarese del classico cappellaccio, dall’altra sarà “invitata a palazzo” dai Gonzaga, con un’interpretazione del tradizionale tortello alla mantovana: sei esperte sfogline proporranno la loro interpretazione delle due ricette giudicate da una giuria formata da esperti.
Un altro immenso nome (ma a lui basta essere definito “grande” o “largo”), dall’universo del giornalismo gastronomico che vuole abbracciare i principali aspetti che legano un territorio alle sue tradizioni culinarie, dove uno affonda le radici nelle altre e viceversa, Edoardo Raspelli. Sarà un dialogo in forma di lectio magistralis quello tenuto alle 17 di domenica 7 novembre dal critico gastronomico e scrittore che presenta le “sue” 3T, ovvero lo slogan che il” cronista della gastronomia” ha depositato anni fa alla Camera di Commercio di Milano: Terra, Territorio e Tradizioni; la terra che calpestiamo, che coltiviamo, che troppo spesso distruggiamo; territorio come l’ambito geografico di quella data terra; tradizioni, per Pasolini erano i dialetti, (si licet) per Raspelli sono i piatti, gli ingredienti di quella data terra e di quel territorio.
Del resto il territorio ferrarese Edoardo Raspelli lo conosce bene e lo racconterà: da giovane papà quando, con la moglie Clara e Simona e Matteo bambini, negli Anni Ottanta frequentava il bellissimo campeggio Mare Pineta a Lido di Spina, prima in tenda, poi in casa mobile. Ogni tanto una scappata al ristorante: a Porto Garibaldi da Pacifico od al meraviglioso Sambuco da Achille Maccanti e famiglia(da lì Raspelli portò a casa in regalo una gattina, Lisca, il primo amico a quattro zampe che arrivasse tra le mura del” cronista della gastronomia”).
Poi ci sono ricordi professionali, come i test a Bondeno da Tassi, al fantastico Trigabolo di Argenta (i primi passi del grande Igles Corelli).E poi ancora a Porto Garibaldi il Milano da Pierino, la Rosa a Sant’Agostino, la ghiotta cucina di anguille e lumache di Ido ed Athos Migliari alla Chiocciola di Portomaggiore, le meraviglie di Codigoro: la Zanzara e la straordinaria Capanna da Eraclio della famiglia Soncini.
Parlando di star, sarà presente lo chef Gianfranco Vissani, che stupirà gli spettatori con un cooking show durante il quale preparerà dal vivo la propria reinterpretazione di un piatto tipico della tradizione ferrarese, per poi soddisfare qualche curiosità sul proprio mestiere e sulla sua arte, prestandosi ad una breve intervista. La sua presenza sarà anche occasione per consegnargli una targa premio a riconoscimento della sua carriera e dei suoi traguardi professionali.
Tra l’altro Gianfranco Vissani ha registrato ,cantando con Edoardo Raspelli, la sigla finale del programma televisivo L’ITALIA CHE MI PIACE-IN VIAGGIO CON RASPELLI, che il giornalista conduce dal 10 di ottobre su Canale Italia 83, Sky 937, Sky 861, Canale Europa, Amazon Fire, SamsungTV, Roku, Telecity 7Gold…
Si continua con un altro premio, legato profondamente alla città di Ferrara: verrà infatti conferito uno speciale riconoscimento ad una personalità dal mondo dello spettacolo, dello sport, del giornalismo o della letteratura, che con la sua opera ed il suo impegno si sia particolarmente prodigato, unitamente ai prodotti e alle ricette della tradizione, a consacrare Ferrara come capoluogo della gastronomia estense.