
Mediobanca, nella foto l’a. d. Alberto Nagel, ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2021-22 con ricavi in crescita del 13% a 706 milioni, spinti da un margine di interesse cresciuto del 4% trimestre su trimestre e da commissioni record a 203 milioni (+17% trimestre su trimestre, +7% anno su anno). L’istituto di Piazzetta Cuccia, nei tre mesi chiusi il 30 settembre, ha visto l’utile salire del 31% a 262 milioni, con un Rote dell’11%. Migliora la qualità degli attivi, con un costo del rischio in calo; sul fronte patrimoniale il Cet1 si attesta al 16,1%. In crescita le masse e il wealth management, con un totale delle attività finanziarie che supera i 75 miliardi (+5% trimestre su trimestre e +17% anno su anno). Oltre al risparmio gestito, anche le attività sul fronte consumer hanno segnato “una rapida ripresa” riportandosi ai livelli di attività pre-Covid, con un utile netto della divisione consumer banking a 90 milioni, grazie alla ripresa dei finanziamenti erogati. Sul fronte della banca d’investimento l’utile è pari a 69 milioni (+29% trimestre su trimestre) con ricavi a 185 milioni, in leggera crescita sull’anno precedente. Mediobanca, segnala il comunicato che presenta i conti, ha anche registrato “costanti progressi” sul fronte del profilo e dell’impegno sulle tematiche Esg: l’istituto è stato incluso nel primo Mib Esg Index lanciato da Euronext e Borsa Italiana e dedicato alle blue-chip italiane e, anche grazie all’adesione al Prb (Principle for Responsible Banking), Msci ha recentemente alzato il rating da BB ad A.