A settembre è stato record per l’incentivo Resto al Sud, dedicato a coloro che vogliano avviare un’attività imprenditoriale nel Mezzogiorno. I progetti approvati sono stati più di 440. Settembre si afferma così come il miglior mese dall’avvio delle agevolazioni a gennaio 2018, portando il totale degli interventi a circa 10mila. Gli investimenti attivati sono complessivamente pari a 690 milioni di euro ed i finanziamenti già erogati sono pari a 400 milioni di euro, per una ricaduta occupazionale che sfiora i 37mila nuovi posti di lavoro.
Resto al Sud prevede una copertura finanziaria pari al 100% dei costi di avvio delle nuove iniziative, fino ad un massimo di 50mila euro a richiedente e 200mila euro per quattro soci, promosse dagli under 56 residenti nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) o nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (116 comuni collocati fra Lazio, Marche ed Umbria), a cui stanno per aggiungersi le isole minori del Centro-Nord. Sono finanziabili le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, le attività turistiche, le attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria). Sono escluse le attività agricole ed il commercio.
Il dato conferma, quindi, l’efficacia del mix agevolativo messo a disposizione delle imprese che vogliono avviare o rafforzare il proprio business nel Mezzogiorno, composto da un contributo a fondo perduto e da un prestito bancario a tasso zero, assistito dal Fondo di garanzia di Mediocredito Centrale. I fondi disponibili ammontano nel complesso a 1 miliardo e 250 milioni di euro.