“I nostri sono sempre più in una situazione di difficoltà, perché diventano ospedali per anziani”. L’ha evidenziato il commissario straordinario dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, al convegno ‘Una (nona) giornata con il malato anziano’, organizzato ad Alghero dalla Lungodegenza dell’Azienda ospedaliero-universitaria, per favorire lo scambio di esperienze fra operatori sanitari dopo quasi due anni di pandemia.
Nei reparti internistici si affrontano sempre di più patologie di pazienti in età senile, conseguenza dell’andamento demografico nazionale. “È emblematico che l’età media dei ricoverati in questi reparti, nell’arco di un paio d’anni, è passata dai 78 agli 82 anni”, ha rilevato Spano. “Si tratta di pazienti con comorbilità, pazienti che assumono in media 6 farmaci e che alla dimissione hanno necessità di un care giver che li assista. È chiaro che in assenza di strutture per post-acuzie, le Lungodegenze sono diventate una valvola di sfogo per queste situazioni, dando delle risposte che, per loro missione, non fanno parte del loro Dna”. “In quest’ultimo periodo Covid abbiamo avuto al pronto soccorso anche punte di 170 accessi, con l’80% dei pazienti internistici”, ha segnalato il commissario dell’Aou di Sassari. “Una situazione che crea sovraffollamento nei reparti, anche in considerazione della presenza dei reparti Covid che hanno sottratto risorse umane da altri”.
“Quali potrebbero essere le strategie vincenti? Quelle di una integrazione con il territorio”, ha suggerito Spano, auspicando che la riforma sanitaria possa dare risposte con la rivisitazione della rete ospedaliera e territoriale, con una maggiore strutturazione dei percorsi diagnostico terapeutici, con il ripensamento dell’efficacia di alcuni trattamenti e l’uso appropriato dei farmaci.
“Di recente si sono aggravate le problematiche sanitarie della popolazione anziana fragile”, ha confermato il direttore della Lungodegenza del Santissima Annunziata, Antonio Uneddu, “anche a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia alle risorse, con un maggior impegno verso tutte le patologie Covid correlate”.