In tv ora va in scena … l’anti-Carosello. Alcuni creativi della pubblicità, infatti, stanno toccando il fondo del degrado e della volgarità in tv. Messaggi diseducativi che rischiano di innescare un’emulazione al ribasso per dare sfogo in modo “originale” alla propria fantasia pubblicitaria, ma giocando a chi scende più in giù nella scala dell’etica e dei valori. Come se aspirassero a una sorta di Oscar della réclame spazzatura.
Da un po’ di tempo negli intermezzi pubblicitari, infatti, compaiono scene con immagini sconvenienti e talvolta riprovevoli, chiari riferimenti a comportamenti scorretti e scurrili. Contribuendo così, attraverso il mezzo televisivo che entra in tutte le case, a sdoganare, diffondere, alimentare e accreditare esempi negativi, soprattutto per i più piccoli.
Una volta il mitico Carosello oltre a promuovere i prodotti commerciali, in prima serata tv metteva in scena storielle garbate e gag divertenti che instillavano cortesia e decoro, propagandando modelli positivi. Degli esempi. Abili creativi e registi anche di grido hanno poi cominciato a firmare filmati pubblicitari di grande tono e qualità, quasi mini-capolavori, molti rimasti nella memoria collettiva per l’efficacia del messaggio, la qualità della sceneggiatura e l’invettiva creativa.
Ora, invece, in tv a tutte le ore appaiono signore incontinenti; altre che si lavano i denti sputando nel lavandino saliva e sangue; oppure oggetti animati e parlanti a forma di assorbente igenico. Non ultimo, nell’abitacolo di un’utilitaria, a uno dei tre passeggeri scappa un sonoro peto! Scene trasmesse mentre i telespettatori sono a tavola a mangiare. Questi spot quale esempio danno ai più giovani? quali comportamenti insegnano a tenere? E invece esortano a modelli volgari, grevi e sgraziati. Come se in giro già non ci fosse il peggio.
Il tutto accade in un Paese che da anni nelle scuole non ha più l’insegnamento dell’educazione civica e che, di certo, omette di insegnare norme comportamentali improntate all’etica, al decoro, alla buona educazione e al buongusto. Insomma, questo crescente degrado televisivo accade in un Paese che non ha una sorta di “Codice della Strada” delle buone relazioni interpersonali. Così troppi fanno come gli pare o “sentono” di poter fare incurante degli altri, dell’etica e delle regole.
A tutto questo va amaramente aggiunto che nessuno, neppure in Parlamento, ha sollevato obiezioni per questi spot al ribasso, accettando così supinamente tale lievitante decadenza.
Dario de Marchi, Accademia del Cerimoniale Protocol Academy