Il Premio Napoli, che dal 1954 assegna riconoscimenti a opere letterarie selezionate da una giuria popolare diffusa, ha le sue terne 2021. Per la Narrativa, sono in gara Nicola Lagioia con La città dei vivi, Einaudi; Enzo Moscato, Archeologia del sangue, Cronopio; e Aurelio Picca, Il più grande criminale di Roma era mio amico, Bompiani. Per la poesia, se la vedranno Carmen Gallo con Le fuggitive, Aragno; Laura Liberale, Unità stratigrafiche, Arcipelago Itaca; e Alberto Rollo, L’ultimo turno di guardia, Manni. Infine la saggistica vede in corsa Salvatore Settis con Incursioni, Feltrinelli; Riccardo Falcinelli, Figure, Einaudi; e Marco D’Eramo, Dominio, Feltrinelli. Tra tutti i testi pervenuti alla Fondazione che lo organizza per l’edizione 2021, i nove finalisti sono stati selezionati dalla giuria tecnica composta da giornalisti, scrittori e docenti universitari (Mirella Armiero, Stefano Balassone, Maurizio Braucci, Edoardo Camurri, Valerio Caprara, Antonella Cilento, Domenico Ciruzzi, Chiara Ghidini, Antonio Gnoli, Alfredo Guardiano, Eugenio Lucrezi, Wanda Marasco, Bruno Moroncini, Ermanno Paccagnini, Matteo Palumbo, Giacomo Raccis, Monica Ruocco, Pasquale Sabbatino, Antonio Tricomi, Paola Villani). Il Premio Napoli costituisce un unicum nel panorama culturale italiano, sia perché, a differenza di altri riconoscimenti promossi da privati, è promosso da una Fondazione costituita da soggetti pubblici (Comune di Napoli, Regione Campania, Città metropolitana, Camera di Commercio), sia perché animato da migliaia di ‘giudici lettori’in tutto il paese, 1.700 questo anno,che decretano con il loro voto i vincitori anno per anno. Per la selezione dei candidati finalisti alla 67esima edizione, sono giunti alla Fondazione 137 opere letterarie, inviate dalle case editrici.