Ascoltare la sonata in re maggiore per due pianoforti di Wolfgang Amadeus Mozart, per almeno 30 secondi, riduce la frequenza e l’entità delle crisi nell’epilessia farmacoresistente. La K448, – questo il nome della sonata – è stata scritta dal compositore austriaco a soli 25 anni. Ricerche precedenti hanno già dimostrato che l’ascolto di Mozart apporta benefici contro l’epilessia, ma questo nuovo studio condotto dall’Università Geisel School of medicine del Libano indaga e approfondisce per quanto tempo è necessario ascoltarlo per ottenere benefici. I risultati sono pubblicati sulla rivista Scientific Reports. I ricercatori hanno misurato l’attività elettrica nel cervello di 16 adulti con epilessia resistente ai farmaci, con l’elettroencefalogramma (EEG), mentre ascoltavano una serie di clip musicali di 15 o 90 secondi, tra le quali la K448 di Mozart. Gli autori hanno scoperto che l’ascolto tra i 30 e i 90 secondi di K448, ma non di altri clip musicali, era associato a una riduzione media del 66,5% del numero di picchi di attività elettrica associati all’epilessia in tutto il cervello. Queste riduzioni sono risultate maggiori nelle cortecce frontali sinistra e destra del cervello, parti del cervello coinvolte nella regolazione delle risposte emotive. I ricercatori hanno anche osservato che quando i partecipanti ascoltavano in maniera ripetuta la sonata K448, un tipo di attività elettrica nota come attività theta aumentava nelle loro cortecce frontali.
Gli autori ipotizzano che l’ascolto di K448 per un minimo di 30 secondi possa attivare reti all’interno del cervello associate a risposte emotive positive alla musica e regolate dalla corteccia frontale. L’attivazione di queste reti può contribuire alla riduzione dei picchi di attività elettrica associati all’epilessia, compresa l’epilessia resistente ai farmaci, suggeriscono.